Prepariamoci, arriva l’inverno!

L’estate è un ricordo lontano, arrivano i primi freddi e la stagione invernale è ormai alle porte, con pioggia, vento e bruschi abbassamenti di temperatura; fanno la loro comparsa cappelli, sciarpe e cappotti, ma anche termometri, tisane e tutto l’armamentario per far fronte ai primi malanni di stagione, come tosse, raffreddore, mal di gola, influenza.

Innanzitutto è indispensabile prestare attenzione all’alimentazione: preferire bevande calde, brodi di carne, minestroni e zuppe, frutta e verdura cruda e cotta – almeno cinque porzioni al giorno; inserire nella Dieta anche alimenti ricchi di vitamina C, come verdura a foglia verde, peperoni, arance, mandarini, kiwi, ma anche legumi, ricchi di vitamina B e di sali minerali come zinco, manganese e rame, che hanno dimostrato un’azione di rinforzo delle difese naturali dell’organismo.

Come tutti gli anni, all’arrivo della stagione fredda fanno la loro puntuale comparsa raffreddore, tosse, mal di gola, influenza. Come mai? Innanzitutto perché quando la temperatura si abbassa, si tende a stare molto tempo in ambienti chiusi, a stretto contatto gli uni con gli altri; il freddo riduce il movimento delle numerose ciglia che rivestono le mucose respiratorie, il cui compito è quello di rimuovere le particelle nocive che sono penetrate attraverso la respirazione; l’inquinamento ambientale, l’esposizione al fumo di sigaretta, uniti magari a uno stile di vita frenetico e a una alimentazione non corretta, contribuiscono poi ad un accumulo di scorie e tossine, determinando un indebolimento complessivo delle difese e predisponendo l’organismo agli attacchi di virus e batteri che interessano anche la cute e le mucose.

Ecco qualche suggerimento per prepararsi a fronteggiare al meglio questi disturbi, grazie a tre validi alleati: dieta, un corretto stile di vita e l’immensa “farmacia della Natura”.

Innanzitutto è indispensabile prestare attenzione all’alimentazione: preferire bevande calde, brodi di carne, minestroni e zuppe, frutta e verdura cruda e cotta – almeno cinque porzioni al giorno; inserire nella Dieta anche alimenti ricchi di vitamina C, come verdura a foglia verde, peperoni, arance, mandarini, kiwi, ma anche legumi, ricchi di vitamina B e di sali minerali come zinco, manganese e rame, che hanno dimostrato un’azione di rinforzo delle difese naturali dell’organismo.

Quando necessario, ad esempio nei casi di particolare affaticamento o stress dell’organismo, può essere opportuno integrare la Dieta con elementi particolarmente utili in questa stagione – vitamine, sali minerali, estratti vegetali, come ad esempio l’echinacea, cui la farmacopea ufficiale ha riconosciuto un ruolo di primo piano nel rafforzamento delle difese immunitarie e si è rivelata particolarmente utile per la cura delle affezioni influenzali e del raffreddore; prodotti naturali come la propoli, sostanza resinosa prodotta dalle api con l’aggiunta di cera, polline ed enzimi elaborati da loro stesse, che vanta numerose e provate proprietà antiinfiammatorie, antivirali, antiossidanti e immunostimolanti, particolarmente utili per combattere i disturbi tipici in questi mesi. Di seguito qualche consiglio pratico.

Raffreddore
E’ una infiammazione respiratoria causata da diversi tipi di virus, dei quali il più comune è il Rhinovirus. Viene trasmesso comunemente attraverso starnuti e colpi di tosse. Come prevenire? Evitare i luoghi affollati e chiusi, non fumare, mantenere umidificati gli ambienti e a una temperatura non superiore ai 22 gradi, cambiare spesso l’aria nei locali dove si passa la maggior parte del tempo – casa, ufficio. Inoltre curare la dieta, con cibi leggeri e ricchi di vitamina C; bere inoltre molto – acqua, spremute, tisane, camomilla – per reintegrare i liquidi persi a causa della secrezione nasale.

Mal di gola
Sensazioni di bruciore e prurito, associate spesso a secchezza e difficoltà a deglutire: questi i sintomi del mal di gola, termine generico che accomuna vari disturbi, come faringite, Laringite o tracheite, nella maggior parte dei casi originati da virus. Come prevenire? Nelle giornate più fredde e ventose, ricordarsi di proteggere sempre la gola con sciarpe, meglio se di lana o di seta; umidificare gli ambienti, ridurre l’eventuale fumo e cercare di evitare gli sbalzi di temperatura. Per questo si consiglia di vestirsi “a cipolla”, in modo da calibrare al meglio la protezione nei confronti degli sbalzi termici. Preferire le fibre naturali – lana, cotone – ma anche le fibre “tecnologiche”, che proteggono e allo stesso tempo consentono una regolare traspirazione. Quando uscite di casa proteggersi, soprattutto in giornate fredde e ventose, con sciarpe di lana o anche di seta. Soprattutto chi vive nelle grandi città abbia l’accortezza di coprire anche la bocca.

Tosse
L’inquinamento atmosferico, tipico delle nostre città, aggredisce tutto l’”albero” respiratorio, perché se nelle prime vie agiscono le particelle più grosse, le cosiddette “polveri sottili” invece sono in grado di aggredire fino i più piccoli bronchi periferici. Lo smog e il freddo contribuiscono a diminuire le difese delle vie aeree irritandole e aprendo la strada ai virus, di solito responsabili della tosse secca. A questo può facilmente seguire un attacco batterico, che trasforma la tosse da secca in catarrale, ovvero “grassa”, a volte anche accompagnata da febbre. Come intervenire? Quando la tosse è molto secca e fastidiosa, è importante umidificare gli ambienti ed aerare bene le stanze in cui si vive. Soprattutto in caso di tosse grassa, è necessario bere molto – liquidi ben caldi, meglio se dolcificati con miele – fare suffumigi e aerosol.

Influenza
E’ una malattia respiratoria causata da un virus denominato “influenzale” e le epidemie si verificano pressoché ogni anno, principalmente da novembre a febbraio. L’infezione avviene soprattutto per contatto con le secrezioni respiratorie di persone, attraverso tosse e starnuti. Ha un esordio brusco con la comparsa di sintomi quali mal di testa, febbre, brividi, dolori muscolari diffusi, malessere generale, accompagnati da tosse e mal di gola. La terapia dell’influenza è sintomatica, cioè mirata ad alleviare soprattutto il mal di testa, i dolori muscolari, la febbre quando supera i 38 gradi e mezzo, il mal di gola.

Per combattere l’influenza valgono i consigli visti in precedenza: è necessario inoltre il riposo a letto, umidificare l’ambiente, magari con essenze di timo, verbena, eucalipto; bere molta acqua e liquidi in genere come spremute, succhi di frutta e verdura per favorire l’espettorazione e idratare il corpo.

E’ quindi nostro compito impegnarci per prevenire i disturbi di stagione, ascoltandoci e prestando attenzione ai segnali che il nostro corpo ci manda, riposando a sufficienza, mantenendo un’ adeguata alimentazione. E una volta riconosciute le prime avvisaglie dell’incipiente male di stagione, ancora una volta la natura ci verrà in aiuto.

Rientro no stress dalle vacanze

Le vacanze sono finite e il ritorno alla routine quotidiana non è un momento piacevole da affrontare. Una ricerca condotta dall’Istat nel 2010 ha evidenziato infatti che ben un italiano su dieci soffre del cosiddetto stress da rientro o post vacation blues.

Senso di stordimento, calo dell’attenzione, mal di testa, digestione difficile, raffreddore, mal di gola, tosse e dolori muscolari sono i sintomi principali. Il cambiamento di ritmi dalla spiaggia alla scrivania, il traffico cittadino, gli orari fissi rendono infatti difficoltoso il riadattamento alle vecchie abitudini. Per questo, per rendere meno traumatico questo momento, potrebbe essere utile seguire alcuni accorgimenti: prevedere almeno 1 o 2 giorni di decompressione tra il rientro dalle vacanze e il ritorno al lavoro; cercare di rendere per quanto possibile graduale l’impatto con il lavoro, senza voler eccedere da subito; prolungare il clima della vacanza organizzando week end fuori città o uscite con gli amici per mantenere vivi i ricordi piacevoli; stillare un elenco di obiettivi da raggiungere per incanalare le proprie energie nelle varie attività in maniera efficace ed efficiente; praticare una regolare attività fisica che permetta all’organismo di sentirsi bene come in vacanza.

Non bisogna poi trascurare l’importanza di una sana alimentazione che in questo periodo dovrebbe essere ricca di quelle sostanze in grado di aiutarci a superare lo stress e i malesseri ad esso collegati. Fondamentale rimane il consumo di frutta, ricca di vitamine e sostanze antiossidanti che possono aiutarci a combattere Ansia e stress. L’uva rossa ad esempio, funge da ricostituente naturale grazie alla presenza di potassio, magnesio, fosforo, calcio e ferro e contribuisce alla prontezza mentale grazie agli zuccheri di rapida assimilazione di cui è ricca.

Questi consigli devono però fare i conti con i diversi stili di vita imposti dal ritorno alla quotidianità che non sempre consentono di metterli in pratica facilmente, specialmente quando si parla di alimentazione. Per questo, quando non si è certi dell’assunzione quotidiana delle giuste quantità di micronutrienti, può essere utile ricorrere all’integrazione di alcune sostanze che hanno proprietà benefiche sul nostro organismo, quali ad esempio le vitamine del gruppo B per garantire l’energia che occorre in questo periodo. A tutto vantaggio del benessere va invece l’assunzione di estratti di alcune piante, tra le quali ad esempio la griffonia, una pianta che contiene il 5-HTP, l’aminoacido diretto precursore della serotonina, principale mediatore e regolatore dell’umore, della fame e del sonno. Anche l’integrazione con omega-3, in questo particolare periodo dell’anno, può essere utile per gli effetti sulle funzioni del sistema immunitario. Per prevenire e alleviare gli eventuali disturbi gastrointestinali che spesso si manifestano al ritorno dalle vacanze, può invece essere utile assumere probiotici che possono avere effetti positivi sull’equilibrio della flora batterica.

Infine, per porre rimedio alle conseguenze dello stress da rientro che si manifestano a volte anche sui capelli che appaiono sfibrati e poco vigorosi, può essere utile ricorrere agli integratori alimentari appositamente studiati a base di vitamine, minerali, amminoacidi o altre sostanze.

Si tratta di piccoli e semplici accorgimenti che aiutano a facilitare la ripresa dei ritmi quotidiani, a mantenere il benessere e avere la marcia in più necessaria ad affrontare la stagione fredda ormai alle porte.

Bambini in vacanza

Le vacanze rappresentano per tutti il tanto desiderato periodo di riposo, l’occasione per trascorrere alcuni giorni di relax con la famiglia o con gli amici. Quando si hanno dei bambini però bisogna ricordare che vacanza significa anche divertimento dedicato a loro e quindi viaggi, villeggiatura e svaghi devono essere programmati a misura di bambino, scegliendo con attenzione la meta.

Arrivati a destinazione è bene controllare che ci siano tutti i requisiti di sicurezza nell’appartamento o nell’albergo dove si alloggia e informarsi sull’ubicazione dell’ospedale o della guardia medica più vicini, così da avere a portata di mano tutti i riferimenti indispensabili in caso di necessità.

Se il bambino assume abitualmente medicinali ricordarsi di portare le ricette mediche per acquistarli senza problemi in caso di bisogno e magari una piccola scorta di “primo soccorso”: antipiretici, il termometro, disinfettanti, cerotti, solari ad alta protezione, integratori a base di fermenti lattici, utili nel riequilibrare della flora intestinale, etc.

Se si decide di fare una vacanza all’estero è necessario informarsi con largo anticipo sui documenti necessari per l’espatrio dei minori e sulla profilassi sanitaria prevista.

La Società Italiana di Pediatria suggerisce di strutturare il tempo libero dei bambini impegnandoli in modo equilibrato su cinque tipologie di attività:

  • l’area dell’attività fisico-sportiva
  • l’area della socializzazione
  • l’area del self (in cui è bene lasciare il bambino da solo)
  • l’area del non self (accesso, assieme a i genitori, alle informazioni: televisione, libri, computer e così via)
  • l’area del gioco

Al mare

Qualche suggerimento da tenere a mente se la destinazione delle vacanze è il mare.

  • Evitare di tenere i bambini in spiaggia nelle ore più calde, dalle 11 alle 16;
  • proteggerli sempre con creme solari protettive resistenti all’acqua, da applicare più volte nel corso della giornata; alla sera applicare un doposole per idratare e rinfrescare la pelle;
  • fate indossare magliette e cappellini nelle ore calde;
  • bere con regolarità;
  • far indossare sempre il costume per evitare che la sabbia possa provocare irritazioni e, prima di tornare a casa, ricordare di fare una breve doccia se possibile;
  • dopo il pasto aspettate almeno tre ore prima di dare il permesso di fare il bagno, in modo che la digestione sia completata.
  • Nel caso in cui il bambino venisse punto da una vespa – spesso questi insetti sono ospiti indesiderati sulle nostre spiagge, attratti dagli avanzi di cibo e dall’odore dei solari – o da una medusa, inumidire la parte con una pezzuola o un batuffolo di cotone bagnato con un poco di ammoniaca o con gli stick appositi.

In montagna Anche per una vacanza “in quota” in tutta sicurezza, è bene sapere quali potrebbero essere alcun possibili pericoli legati alla montagna e al suo ambiente.

  • ricordare sempre di proteggere la cute dei bambini anche in montagna, perché il rischio di scottature e ustioni è molto elevato senza un’adeguata protezione. Infatti qui il riflesso del sole sulla neve e sul ghiaccio è amplificato di quattro volte circa rispetto alla sabbia e la quantità di raggi UVB aumenta del 4% ogni 300 metri che si sale in quota. Quanto ai bambini, spesso risentono della sbagliata esposizione in montagna, poiché la loro pelle è più fragile davanti all’aggressione del sole ed ha una “memoria” dei danni subiti.
  • utili un cappello con visiera e un paio di occhiali da sole, per proteggere il capo e gli occhi dal rischio di insolazioni e congiuntiviti. Attenzione alle giornate nuvolose che spesso capitano nei luoghi montani: attraverso le nubi, infatti, i raggi solari passano ugualmente ed è molto difficile rendersi conto quando la pelle sta iniziando a scottarsi.
  • Un’ ulteriore attenzione va posta al pericolo, in Italia peraltro limitato, dei rettili. Passeggiando tra i boschi o sui prato, non è infrequente incontrare qualche vipera, dalla caratteristica testa triangolare, il cui habitat ideale sono le pietraie, i cumuli di sterpi, l’erba alta, soprattutto delle zone esposte al sole. Se nessuno dei serpenti presenti in Italia rappresenta davvero un pericolo, da sottolineare però la necessità di un intervento immediato portando la persona morsa dal rettile al più vicino Pronto Soccorso o ospedale per un’iniezione di siero anti-vipera. Per limitare al massimo questo rischio e rendere più confortevole la passeggiata, è sempre bene camminare in montagna con scarponcini alti da trekking, calzettoni e un bastone, evitando di infilare le mani nude in cespugli, roveti o sotto le pietre.

Mare o monti, l’importante è diversi in tutta sicurezza. E adesso non resta che scegliere la destinazione preferita e … Buona Vacanze!

Focus terza età: corretta alimentazione, sport e integratori per affrontare i primi caldi

Entrare nella terza età non significa invecchiare, ma affrontare un naturale processo di cambiamento del proprio stato psico-fisico, così come avvenuto progressivamente in tutte le fasi precedenti della vita. L’invecchiamento è un fenomeno complesso in cui giocano un ruolo determinante differenti fattori, quali ad esempio ambiente, malattie, attività fisica, nutrizione e componenti genetiche. Mentre alcuni di essi sono immodificabili, su altri si può invece intervenire in maniera consapevole. Semplici accorgimenti rispetto alla conduzione del proprio stile di vita, aiutano ad affrontare nel modo corretto i classici malanni di stagione che, con il passare degli anni, possono maggiormente incidere nella qualità della vita quotidiana.

Uno di questi, e forse il principale, è l’alimentazione. La prima regola è infatti quella di seguire nell’arco di tutta la vita un’alimentazione varia ed equilibrata: il che significa saper scegliere che cosa mangiare e in quale misura. Nutrirsi in modo corretto e con le giuste proporzioni è una delle condizioni principali per affrontare al meglio i disturbi legati ai cambi di stagione. E’ ormai noto che col passare degli anni si riduca progressivamente l’efficienza dell’apparato digestivo nell’assorbire vitamine, proteine e minerali. Oltre all’indicato consumo di frutta e verdura, si può trovare un valido aiuto negli integratori alimentari. Questi alimenti possono infatti essere utili a colmare possibili stati di carenza e a coadiuvare le funzioni fisiologiche dell’organismo, evitando ripercussioni negative sullo stato di salute: tra le necessità più comuni nella terza età quella di calcio e vitamina D, sostanze indispensabili per contrastare l’indebolimento delle ossa e prevenire il rischio di fratture. Allo stesso modo, sono importanti gli antiossidanti come lo zinco, il selenio e le vitamine A, C, E. *

Da non dimenticare inoltre che una corretta idratazione è una colonna portante del benessere dell’organismo e, soprattutto in vista dei primi caldi, diventa ancora più importante. Infatti bere adeguatamente (da un litro e mezzo ai due litri al giorno) favorisce l’eliminazione delle sostanze di rifiuto dall’organismo, promuove un’adeguata lubrificazione delle articolazioni.

Oltre alle attenzioni che possiamo quindi dedicare alle sane abitudini a tavola, si può trovare un buon alleato per uno stato di benessere anche nel movimento. Non è una novità che l’attività fisica, insieme ad una buona alimentazione, può essere utile nel rafforzamento delle difese immunitarie e nei confronti delle infezioni. Praticare attività di potenziamento come pilates, stretching e yoga, oppure anche solo una semplice ginnastica dolce aiuta a favorire forza, equilibrio e flessibilità. I benefici del fitness non influiscono quindi positivamente solo sullo stato fisico, ma anche su quello dello spirito: resistenza e vigore – di testa e di corpo – aiuteranno ad affrontare meglio il passare degli anni e, grazie a queste semplici regole, si potrà raggiungere uno stato di benessere complessivo che possa favorire e facilitare il passaggio di stagione e i malanni ad esso associati.

“Dipende da noi essere in un modo piuttosto che in un altro.
Il nostro corpo è un giardino, la volontà il giardiniere.
Puoi piantare l’ortica o seminare la lattuga,
mettere l’issopo ed estirpare il timo,
far crescere una sola qualità di erba o svariate qualità,
lasciare sterile il terreno per pigrizia o fecondarlo col lavoro.
Il potere e l’autorità dipendono da noi.”

(William Shakespeare, Otello, atto I, scena III)

* Fonti: Raccomandazioni del Ministero della Salute; European Food Safety Authority (EFSA)

Benessere sul web: ATTENZIONE ALLE FALSE PROMESSE

Il fenomeno della contraffazione relativa ai prodotti per la salute e il benessere è una piaga endemica la cui reale entità non è conosciuta; secondo stime dell’FDA ben il 10% dei medicinali venduti ogni anno nel mondo è contraffatto. La prevalenza di prodotti per la salute e il benessere contraffatti nel mondo varia da meno dell’1% nei Paesi industrializzati a più del 10% nei Paesi in via di sviluppo, a seconda dall’area geografica. Qualche dato significativo: secondo studi dell’OMS, ad esempio un quarto dei farmaci acquistati per strada nei Paesi in via di sviluppo è contraffatto; in molte aree dell’Africa sub-sahariana, del Sud-est asiatico e dell’America Latina più del 30% dei medicinali è contraffatto; in molte aree dei Paesi dell’ex URSS più del 20% dei medicinali è contraffatto. In Cina e in India numerosissimi sono i casi di contraffazione che riguardano diverse tipologie di farmaci e integratori alimentari, dagli antitubercolari agli antimalarici, dai prodotti contro l’impotenza alle vitamine e ai prodotti dimagranti.

In Italia il mercato illegale dei farmaci ed integratori alimentari venduti sul web è particolarmente fiorente; sono contraffatti oltre il 50% dei prodotti venduti on line, e si stima che siano centinaia di migliaia gli italiani che si sono rivolti alle cosiddette “e-pharmacies” estere.

La vendita dei prodotti on line nella maggior parte dei casi avviene attraverso e-mail e spam, con messaggi provenienti da falsi mittenti. I rischi per la salute per chi acquista attraverso questi meccanismi sono molteplici: le analisi effettuate confermano infatti che molti di questi prodotti sono privi di principio attivo, oppure presentano dosaggi non conformi alla normativa italiana o contengono sostanze diverse da quelle dichiarate.

Come difendersi?

Ecco alcuni consigli utili tratti dal sito della Guardia di Finanza italiana per difendersi dal fenomeno della contraffazione.

Per gli acquisti la principale raccomandazione è di rivolgersi a distributori autorizzati, che offrono evidenti garanzie sull’origine dei prodotti.

In particolare sul fronte degli integratori alimentari è bene ricordare che le aziende e la rete distributiva italiana – farmacie e altri canali distributivi – con l’istituto della notifica al Ministero della Salute, garantiscono sicurezza e qualità dei prodotti, rispondendo ad un sistema di controllo molto stretto a tutela della salute dei consumatori.

La valutazione degli integratori alimentari avviene attraverso una specifica Commissione del Ministero della salute, che ha messo a punto precise Linee Guida sui criteri di composizione ed etichettatura di questi prodotti.

Gli integratori alimentari che risultano regolari per contenuti e proprietà vengono quindi inseriti in un apposito Registro, liberamente accessibile e consultabile da tutti i cittadini sul sito www.ministerosalute.it. Qualora si acquistasse un integratore alimentare sul web, è quindi opportuno verificare se il prodotto è tra quelli nell’elenco del Ministero.

Inoltre, è bene ricordarsi di controllare sempre le etichette dei prodotti acquistati e diffidare di quelli privi delle indicazioni fondamentali, quali gli ingredienti, le modalità d’uso, le eventuali avvertenze, la denominazione del produttore e del distributore.

FONTI:
www.guardiadifinanza.it 
www.agenziafarmaco.it 
www.ministerosalute.it 
www.iss.it

Gli Omega 3 si confermano alleati del cuore

Due nuovi studi sull’utilità degli acidi grassi omega-3 nella prevenzione primaria cardiovascolare presentati all’American Heart Association

Reduce-IT e Vital, due nuovi studi presentati in occasione del Congresso dell’American Heart Association (AHA) a novembre 2018 e pubblicati sul New England Journal of Medicine, hanno confermato l’utilità degli acidi grassi omega-3 nella prevenzione primaria dell’infarto del miocardio e di gravi eventi cardiovascolari nei soggetti a rischio.

Reduce-IT è uno studio randomizzato, in doppio cieco, condotto su una popolazione di oltre 8.000 soggetti con livelli di trigliceridi compresi tra 150 e 500 mg/dl, già in terapia con statine. Lo studio ha evidenziato che il rischio di eventi ischemici, inclusa la morte cardiovascolare, è risultato significativamente più basso tra coloro che hanno ricevuto 2 g di un prodotto ultra-puro a base di un acido grasso omega-3 (EPA) due volte al giorno, rispetto ai soggetti trattati con placebo. La riduzione degli infarti fatali e non fatali, nel gruppo di pazienti che avevano assunto l’Omega 3, è stata in particolare del 31% rispetto al gruppo di controllo, mentre il rischio di ictus fatali o non fatali è diminuito del 28%. La terapia con omega-3 in questa popolazione di pazienti ha ridotto del 20% il rischio di mortalità cardiovascolare.

Lo studio VITAL ha invece evidenziato l’efficacia degli omega-3 nella prevenzione primaria dell’infarto del miocardio. Lo studio è stato condotto su una popolazione di 25.871 americani adulti sani (età media 50 anni per gli uomini, 55 per le donne), senza una storia di malattia cardiovascolare pregressa. Per una durata di 5,3 anni i soggetti sono stati trattati con vitamina D3 e/o con 1 g/die di omega-3.

Dall’analisi dei risultati dello studio è emersa una riduzione del rischio di infarto del miocardio pari al 28% e del rischio di infarti fatali addirittura del 50%. L’effetto è stato maggiore tra i partecipanti che consumavano poco pesce (meno di 1,5 porzioni la settimana), tra i quali anche la riduzione degli eventi cardiovascolari totali è risultata significativa, e pari al 19%.

L’effetto favorevole degli acidi grassi omega 3 sulla salute cardiovascolare è noto da tempo e comprovato da un numero considerevole di studi e ricerche. Come indicato anche da alcune valutazioni espresse da EFSA (European Food Safety Authority), questi acidi grassi sono fondamentali per il normale sviluppo di organi e tessuti (in particolare retina, cervello e cuore) e per il loro corretto funzionamento. La letteratura scientifica in tema di omega 3 documenta che il loro uso (sia alimentare, sia come integratore) risulta utile per mantenere uno stato di benessere e salute, e può ridurre alcuni fattori di rischio di malattie cardiovascolari.

Gli highlight dei due studi

Reduce-IT

  • Condotto su pazienti con un pregresso infarto oppure diabetici con altri fattori di rischio cardiovascolare, e con livelli di trigliceridi elevati
  • Trattamento con 2 g di icosapent etile (un omega-3) due volte al giorno
  • Riduzione degli infarti fatali e non fatali del 31%; degli ictus fatali e non fatali del 28%
  • Riduzione del rischio di mortalità cardiovascolare del 20%

VITAL

  • Condotto su adulti sani senza storia di malattia cardiovascolare pregressa
  • Trattamento con vitamina D3 e/o omega-3
  • Riduzione del rischio di infarto del miocardio del 28%; del rischio di infarti fatali del 50%
  • Risultati significativamente migliori tra i soggetti che consumavano poco pesce (meno di 1,5 porzioni la settimana)

Bibliografia di riferimento:

  1. Bhatt D L., Steg PG., Miller M., et al., Cardiovascular Risk Reduction with Icosapent Ethyl for Hypertriglyceridemia. N Engl J Med. 2018 Nov 10
  2. Manson JE., Cook NR., Lee IM., et al., Marine n-3 Fatty Acids and prevention of Cardiovascular Disease and Cancer. N Engl J Med. 2018 Nov 10
  3. Marangoni F., Poli A. (a). n-3 fatty acids: functional differences between food intake, oral supplementation and drug treatments. Int J Cardiol. 2013 Dec 20;170 (2 Suppl 1): S12-5.
  4. Marangoni F., Poli A. (b). Clinical pharmacology of n-3 polyunsaturated fatty acids: non-lipidic metabolic and hemodynamic effects in human patients. Atheroscler Suppl. 2013 Aug;14(2): 230-6
  5. https://www.efsa.europa.eu/it/press/news/nda100326
  6. https://www.efsa.europa.eu/it/press/news/120727

Le malattie cardiovascolari: un’epidemia moderna cui siamo evoluzionisticamente impreparati

Dott. Andrea Poli
Presidente Nutrition Foundation of Italy, Milano
Fonte – Review scientifica sull’Integrazione Alimentare: stato dell’arte alla luce delle evidenze scientifiche
Scarica l’intero capitolo: Le malattie cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari su base aterosclerotica (essenzialmente le malattie coronariche come l’infarto di cuore e le malattie cerebrovascolari come l’ictus cerebrale) rappresentano nel mondo moderno, e specie nei paesi industrializzati come l’Italia, la principale causa di invalidità e di morte. Si tratta di malattie a genesi tipicamente multifattoriale, alla cui comparsa contribuiscono molte condizioni (note come “fattori di rischio”) che la ricerca epidemiologica e clinica ha contribuito a identificare con buona chiarezza negli ultimi anni. Alcuni di questi fattori di rischio (ipercolesterolemia, ipertensione, sovrappeso) sono molto diffusi tra gli adulti, con prevalenze che spesso sono dell’ordine del 50% o più della popolazione totale.
Ci si potrebbe chiedere quali siano i motivi di questa amplissima diffusione di condizioni che comportano rischi per la salute molto elevati (le malattie cardiovascolari sono fatali, al primo esordio, nel 30-50% dei casi) e che comportano costi sanitari e sociali pure estremamente elevati (cosa di non minore rilevanza, nelle società moderne).

Leggi l’intera review su: https://bit.ly/2apuDe9

Integratori alimentari: uno strumento sempre più utilizzato dai medici per la riduzione dei fattori di rischio cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari, come l’infarto e l’ictus cerebrale, più frequenti in età avanzata, rappresentano, specialmente nei paesi industrializzati come l’Italia, la principale causa di invalidità e di morte. Si tratta di malattie a genesi tipicamente multifattoriale: tra i fattori di rischio, l’ipercolesterolemia, l’ipertensione e il sovrappeso, molto diffusi nella popolazione adulta, con prevalenze spesso del 50% o più della popolazione oltre i 60 anni d’età.

La prevenzione di queste patologie pone pertanto la specifica necessità di ridurre i fattori di rischio: un aiuto a tal proposito può provenire dagli integratori alimentari, un settore in larga crescita, secondo i dati di QuintilesIMS. L’integrazione in farmacia, parafarmacia e GDO ha mantenuto una crescita del 4,2 a volumi nel 2016 (6,2% in valori).

In particolare, tra i prodotti più utilizzati nell’area della riduzione dei fattori di rischio cardiovascolari, ci sono gli integratori a base di “riso rosso fermentato”, beta-glucani, berberina e omega 3. Questi integratori hanno visto incrementare ancora più significativamente i consumi (+15% in volumi) quelli a base di riso rosso fermentato, mostrano un aumento ancora più marcato delle vendite in unità (+21%).

Il dottor Andrea Poli, Direttore Scientifico di NFI (Nutrition Foundation of Italy), all’interno della Review scientifica sugli integratori alimentari di Integratori Italia – AIIPA, ha dichiarato che “è ragionevole assumere (pur in assenza, per la maggior parte di questi prodotti, di studi di intervento controllati) che un uso protratto nel tempo di integratori alimentari consentirà di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari nei soggetti che li assumono.”

Sempre secondo il dottor Poli:

  • I fitosteroli, o steroli vegetali, competono con i meccanismi intestinali di assorbimento del colesterolo, indicendo una riduzione del 9/10% del colesterolo LDL che, se protratta nel tempo, indurrà un calo di analoga ampiezza della probabilità di incorrere in un evento cardiovascolare maggiore (infarto miocardico fatale o non fatale).
  • La berberina è caratterizzata da una significativa capacità di ridurre il colesterolo LDL e l’assorbimento intestinale di glucosio.
  • Il beta glucano, fibra insolubile presente in piccole quantità nei cereali e in alcuni funghi, e in quantità maggiori nell’orzo e nell’avena, ha dimostrato la capacità di ridurre il colesterolo LDL e influenzare favorevolmente la glicemia.
  • Gli integratori a base di riso rosso fermentato, ormai molto popolari sul mercato italiano, contengono una molecola ad attività inibitoria sulla sintesi epatica del colesterolo. Uno studio clinico randomizzato condotto in Cina su una popolazione di circa 5.000 soggetti, di cui circa 1.400 di età adulta o avanzata (da 65 a 75 anni all’arruolamento), con un pregresso evento coronarico come l’infarto, ha documentato la capacità del prodotto di ridurre in maniera statisticamente significativa e clinicamente rilevante gli eventi coronarici fatali e non fatali, gli ictus cerebrali e la mortalità per qualunque causa (-31%, -44% e -32%).
  • Un discorso a parte lo meritano gli integratori a base di grassi polinsaturi della famiglia degli omega-3, che svolgono azioni varie ed integrate, essenziali sia per il normale sviluppo di organi e tessuti (specie la retina, il cervello, il cuore) e sia per una loro corretta funzionalità. Hanno anche effetti nella prevenzione cardiovascolare, e di alcune condizioni patologiche molto diffuse.

Secondo QuintilesIMS, i medici di base, i cardiologi ed altri specialisti consigliano l’utilizzo di questi prodotti. Sono circa 500.000 le indicazioni fornite nel 2016, di cui 300.000 per il riso rosso fermentato e 158.000 di prodotti a base di Omega3 per disturbi cardiovascolari – principalmente in presenza di malattie del metabolismo lipoproteico e ipertensione.

Berberina, un alleato per mantenere livelli normali di glicemia e colesterolo

Il 14 novembre è stata la Giornata Mondiale del Diabete: si  calcola che in Italia oggi siano 3 milioni le persone con diabete di tipo 2, una patologia in veloce crescita sia nei Paesi avanzati, sia nei Paesi che hanno da poco iniziato il loro sviluppo economico.

Un’alimentazione sana e l’esercizio fisico rappresentano gli alleati più efficaci nella lotta all’iperglicemia e all’ipercolesterolemia: Integratori Italia – AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari) sottolinea che un aiuto può arrivare anche dall’assunzione di integratori alimentari che contengono berberina, un alcaloide contenuto nella radice del biancospino, molto utilizzato anche dalla medicina tradizionale cinese.

La berberina è caratterizzata infatti da una significativa capacità di ridurre il colesterolo e di migliorare il profilo glicemico.

A questo proposito il dr. Andrea Poli, Presidente di Nutrition Foundation of Italy, precisa: “Questa sostanza, agendo su una proteina denominata PCSK9, è in grado di aumentare la presenza dei recettori per il cosiddetto “colesterolo cattivo” (LDL) sulla superficie delle cellule del fegato, con una conseguente riduzione dei livelli delle LDL stesse nel sangue. La berberina agisce anche sui livelli del glucosio nel sangue (la glicemia), per la sua capacità di ridurre l’assorbimento intestinale di glucosio e di facilitarne la captazione a livello muscolare ed epatico” .

Quando e come si utilizza un integratore alimentare?

Quando è opportuno usare gli integratori?

L’integratore alimentare è un alimento destinato ad integrare la comune dieta al fine di mantenere un buono stato di salute dell’organismo. E’ necessario sottolineare che il ricorso ad integratori però non deve essere mai inteso come sostituto di una dieta corretta né compensazione di uno scorretto stile di vita (sedentarietà, fumo, alcool…); infatti per stare bene è indispensabile cambiare innanzitutto i comportamenti che non sono adeguati, alimentazione inclusa se necessario. Tuttavia vi sono situazioni o momenti della vita di ognuno di noi in cui l’apporto di alcuni micronutrienti può essere non adeguato al fabbisogno- ad esempio gravidanza, menopausa, terza età: in questo caso gli integratori alimentari possono rappresentare un valido aiuto per il mantenimento del benessere.

Si possono usare gli integratori durante la gravidanza e l’allattamento?

Durante la gravidanza ci possono essere situazioni in cui l’apporto di alcuni micronutrienti può essere non adeguato al fabbisogno: in questi casi, su consiglio del medico, possono intervenire gli integratori alimentari. Un’integrazione vitaminica o minerale può essere indicata nel caso di donne fumatrici o alcoliste, donne vegetariane o non vegetariane con dieta sbilanciata, o in caso di gravidanze gemellari. Il medico, in base alla documentazione scientifica disponibile per ciascun componente, potrà valutare la situazione nel suo complesso e l’opportunità di una integrazione. Anche il consumo di integratori a base di piante o contenenti principi attivi vegetali va sempre concordato con il medico, poiché ingredienti a base vegetale possono essere controindicati in gravidanza ed allattamento. E’ necessario ribadire comunque che è molto importante che la mamma in attesa mangi nel miglior modo possibile attraverso un’attenta scelta degli alimenti che compongono la sua dieta giornaliera. Durante la gravidanza il fabbisogno calorico aumenta di circa 300-400 kcal, mentre durante l’allattamento l’aumentato fabbisogno è di ca 500 kcal al giorno; per raggiungere la quota calorica necessaria, è di norma sufficiente aumentare la quantità di alimenti consumati quotidianamente.

Sono utili gli integratori alimentari per i capelli?

Gli integratori alimentari a base di vitamine, minerali e acidi grassi sono utili a dare forza e stimolare la ricrescita dei capelli; in particolare quelli a base di ferro e magnesio accelerano il processo di rinvigorimento, i polivitaminici stimolano la ricrescita. Va comunque ricordato che l’alimentazione gioca un ruolo importantissimo nella salute dei capelli. A dare energia e volume alla capigliatura concorrono in primo luogo gli aminoacidi, in particolare la cistina, la cisteina e la metionina, che partecipano alla sintesi della cheratina, che dà corpo al fusto. Queste sostanze si trovano nelle proteine animali della carne e del pesce. Altro elemento importante è l’acido pantotenico (vitamina B5) che si trova nel tuorlo d’uovo, nella carne, nei cereali e nei legumi ed è una delle sostanze che facilitano la scomposizione delle proteine in aminoacidi. Utilissima per dare volume ai capelli anche la vitamina A, che attiva i processi di rigenerazione cutanea: per assumere la giusta dose è indispensabile consumare frutta e verdura. Ulteriori sostanze fondamentali per la salute della capigliatura sono gli acidi grassi omega 3, le cui fonti sono il pesce, i cereali, le noci e i legumi, e il ferro, che svolge un ruolo chiave nei processi di ricrescita del capello perché trasporta alle cellule l’ossigeno necessario, presente nelle verdure e nei legumi.

Gli integratori alimentari aiutano ad abbronzarsi meglio?

La luce del sole, si sa, ha molteplici benefici sull’organismo umano. E’ però necessario esporsi al sole seguendo alcune cautele e gradualmente. Il primo passo naturalmente è proteggere la pelle con un solare adeguato per capacità schermante, il cosiddetto “FP”, fattore di protezione o “Ip” indice di protezione. Il fattore di protezione solare è poi espresso in livelli: basso (numeri 6,8,10), alto (da 15 a 25), molto alto (50+). Per aiutare la pelle ad abituarsi al sole è consigliabile anche l’assunzione di integratori a base di vitamine, betacarotene ed estratti vegetali che non sostituiscono il solare, ma rinforzano le difese cutanee nei confronti del fotoinvecchiamento, preservando la cute da eritemi, macchie scure, rughe. E’ utile l’assunzione almeno un mese prima delle vacanze e per tutta la durata dell’esposizione.

Gli integratori alimentari servono a perdere peso?

E’ necessario innanzitutto fare chiarezza e distinguere tra integratori alimentari coadiuvanti di diete ipocaloriche e prodotti dietetici destinati a diete ipocaloriche per la riduzione del peso, come ad esempio i sostituti del pasto e i sostituti dell’intera razione alimentare giornaliera, disciplinati dal decreto del 17 ottobre 1998, n. 519. Per ottenere i risultati desiderati – ovvero la perdita di peso – l’eventuale uso di integratori alimentari coadiuvanti di diete ipocaloriche deve accompagnarsi ad un idoneo regime dietetico ipocalorico e ad un maggior livello di attività fisica, rimuovendo comportamenti troppo sedentari. L’impiego di un integratore finalizzato al controllo o alla riduzione del peso corporeo può produrre effetti nella direzione voluta solo nell’ambito di un regime dietetico che, per essere ipocalorico, comporta necessariamente una restrizione dell’introito energetico.