Le vitamine aiutano la risposta immunitaria. I livelli di assunzione raccomandata.

L’integrazione vitaminica è essenziale per supportare il sistema immunitario soprattutto quando va incontro ad un naturale declino con l’età.

Si parla molto di resilienza – la capacità di rispondere adeguatamente alle avversità e di riprendersi da circostanze sfavorevoli – e sempre più spesso anche in merito alla salute. Health 2020, il programma politico europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), descrive la costruzione della resilienza come “un fattore chiave per proteggere e promuovere la salute e il benessere”. In questo quadro IASDA, International Alliance of Dietary/Supplement Associations, e Integratori Italia, l’associazione italiana aderente a Confindustria hanno voluto dedicare particolare attenzione al concetto di salute del sistema immunitario, quale strumento per sostenere e recuperare il benessere e promuovere un approccio corretto (e resiliente) alla salute.

Poli: stili di vita sani essenziali per la salute pubblica

“Il mantenimento di un livello di efficienza ottimale del sistema immunitario, attraverso l’adozione di stili di vita adeguati, va considerato un’essenziale strategia di salute pubblica” premette Andrea Poli nella review di Integratori Italia che ha avuto l’obiettivo di esaminare l’efficacia di questi principi in un’ottica “evidence-based”.
Se è vero che una dieta bilanciata garantisce gli apporti adeguati è altrettanto riconosciuto che gli stati di carenza dovuti squilibri alimentari, vita sedentaria o stati fisiologici particolari giustificano il ricorso all’integrazione in un’ottica di recupero della salute e di prevenzione o anche remissione della malattia.
Il sistema immunitario innato comprende barriere anatomiche e biochimiche (la pelle, il tratto gastrointestinale e respiratorio, secrezioni varie, bile, saliva…) e una non specifica risposta cellulare mediata principalmente da monociti, neutrofili, cellule killer e cellule dendritiche. L’immunità adattiva invece riguarda la risposta antigene-specifica mediata dai linfociti T e B attivati dall’esposizione ad agenti patogeni. Con l’età, il sistema immunitario va incontro ad un naturale declino (soprattutto il sistema adattivo).

I livelli di assunzione raccomandata

In particolare, bisogna considerare la popolazione anziana: “a un organismo complessivamente più fragile corrispondono spesso apporti nutrizionali inadeguati, soprattutto alla luce delle variazioni del fabbisogno per alcuni specifici nutrienti”.
Le vitamine intervengono sia nei meccanismi di immunità innata sia in quelli dell’immunità adattiva. Alcuni micronutrienti in particolare come le vitamine A, B6, B12, C, D, acido folico e alcuni minerali (zinco, ferro, selenio, e rame) sono cofattori di molti enzimi coinvolti nei processi immunitari e partecipano in vari modi alla produzione di proteine ad attività antimicrobica, all’attività di cellule come linfociti, neutrofili e macrofagi.
I livelli di assunzione raccomandata per la vitamina B6 e la vitamina D, aumentano a partire dai 60 e 75 anni, secondo i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di nutrienti e energia nella popolazione italiana, SINU 2014).
I micronutrienti, quindi, hanno un ruolo vitale, indipendentemente dall’età. I dati sullo stato della popolazione generale o di sottopopolazioni specifiche, comunque, dicono che le vitamine B6, B12 e i folati risultano carenti anche nei paesi ad economia avanzata.

Nutrizione, infezione e immunità: un’interazione bidirezionale

C’è un’interazione bidirezionale tra nutrizione, infezione e immunità: la risposta immunitaria può venir compromessa da un’alimentazione insufficiente favorendo l’insorgere di infezioni; allo stesso modo lo stato nutrizionale può essere compromesso dalla risposta immunitaria ad un’infezione. I dati clinici ad oggi disponibili, anche se non conclusivi – riassume la review – suggeriscono che l’integrazione può ridurre il rischio e la gravità dell’infezione e favorire una guarigione più rapida; confermano infine il ruolo vitale dei micronutrienti nel funzionamento del sistema immunitario e il ricorso ad integrazioni vitaminiche e di minerali mirate per supportarlo in qualsiasi periodo della vita delle persone.

Francesca De Vecchi

Fonti

Nutrients 10(10) (2018).

http://www.farmacista33.it/le-vitamine-aiutano-la-risposta-immunitaria-i-livelli-di-assunzione-raccomandata/nutrizione/news–59630.html

Integratori Italia, sostenere sistema immunitario resiliente

Vitamine e minerali sono tra i micronutrienti essenziali per mantenere in salute il sistema immunitario e quindi quello dell’organismo.

Lo sostiene l’Osservatorio Integratori Italia, l’associazione aderente a Confindustria, rilevando come la pandemia in particolare abbia contribuito a mettere in luce questo concetto base, ossia lo stretto rapporto tra resilienza, cibo e impatto sul sistema immunitario; sistema che può essere migliorato ripristinando i micronutrienti carenti, sostenendo un recupero più rapido in caso di infezione. Con l’avanzare dell’età, il rischio e la gravità delle infezioni variano in base alla capacità immunitaria, a seconda di come il sistema si sviluppa. “In tutte le fasi della vita una corretta alimentazione può però essere un ottimo alleato per rafforzare il sistema immunitario”, dichiara Andrea Poli, presidente di Nutrition Foundation of Italy, che indica tra i micronutrienti essenziali vitamine A, B6, B12, C, D, l’acido folico, rame, ferro, selenio e zinco. Tuttavia, come riportato in un recente articolo pubblicato su Current Developments in Nutrition si stima che due miliardi di persone nel mondo non consumino questi nutrienti in quantità sufficiente. Per far fronte a questa situazione la chiave è sicuramente una migliore educazione alimentare e un corretto utilizzo dell’integrazione alimentare, che può giocare un ruolo importante non solo per compensare carenze nutrizionali, ma per coadiuvare il benessere dell’organismo.

Gli integratori, alleati del benessere psicofisico degli italiani, risorsa per le strategie di prevenzione dei sistemi sanitari

INTRODUZIONE

Il benessere parte da un’alimentazione bilanciata e completa e da un’adeguata attività fisica. Quando ciò non è sufficiente, una strategia di immunoprotezione può derivare da integrazioni mirate, per le quali esistano prove convincenti di efficacia e di sicurezza.

In particolare, il Covid-19 ha “introdotto” circa 1 italiano su 10 all’assunzione degli integratori: il 58% dei consumatori, dichiara di utilizzarli come misura preventiva, per cercare di preservare lo stato di salute e l’efficienza del sistema immunitario. In effetti, il ricorso ad alcune categorie di integratori alimentari può rappresentare un modo efficace per sostenere la funzione immunitaria stessa.

COMPORTAMENTI DI CONSUMO DURANTE LA PANDEMIA  

La pandemia ha puntato i riflettori sul tema salute, indagata mai come quest’anno sotto molteplici punti di vista. Tra questi, di particolare interesse una recentissima indagine, realizzata dalla società di ricerche Kantar per conto dell’associazione confindustriale Integratori Italia, che ha analizzato il rapporto tra italiani e integratori alimentari. Interessanti evidenze dalla ricerca: per quasi 6 italiani su 10 prevenzione e supporto per uno stile di vita bilanciato sono le principali motivazioni d’acquisto; i connazionali consumano integratori in via preventiva per rafforzare il sistema immunitario  mentre le principali aree di intervento, , sono legate a stress, stati d’ansia, problemi legati al sonno.

La ricerca evidenzia come la preoccupazione sanitaria abbia portato non tanto a un cambiamento nelle modalità di acquisto quanto a una maggiore attenzione alla salute: il consumatore ha aumentato la regolarità di assunzione, utilizza gli integratori in una logica di prevenzione ed è maggiormente attento anche alla salute dei suoi famigliari.

Tra le categorie su cui gli italiani si sono maggiormente concentrati, come probabile effetto della pandemia e del conseguente periodo di stress dovuto all’isolamento forzato, ci sono soprattutto integratori in grado di aiutarli come fonte di sollievo psico-fisico. Farmacie e parafarmacie registrano infatti un enorme balzo a due cifre nella vendita di integratori per combattere l’insonnia e aiutare il benessere mentale (+59,2%)1.

Tra gli intervistati, coloro che consumavano gli integratori anche prima della pandemia (l’88%) mostrano una maggiore consapevolezza e attenzione alla propria salute rispetto ai “nuovi consumatori”, che si traduce principalmente in un aumento della regolarità di assunzione, in una maggiore prevenzione e nell’estensione agli altri membri della famiglia di questo comportamento d’uso.

Infine, ma non per ultimo, i dati disegnano un quadro che vede i nostri connazionali attenti, responsabili e consapevoli in tema di utilizzo degli integratori.

INVECCHIARE IN SALUTE: LE SFIDE DEI MODERNI SISTEMI SANITARI 

Con una spesa sanitaria in continua espansione, i governi stanno cercando di attuare politiche che possano  ridurre i costi sanitari e migliorare il benessere della popolazione, a fronte di un progressivo invecchiamento della popolazione stessa. È indispensabile quindi individuare nuove strategie di prevenzione e indubbiamente uno dei punti di partenza per il mantenimento di uno stato di salute è rappresentato da una corretta alimentazione.

Negli ultimi anni l’incidenza delle patologie neurodegenerative, e in particolare la malattia di Alzheimer, sta aumentando in maniera esponenziale nei Paesi industrializzati, e anche in quelli in via di sviluppo.

Identificare nuove strategie di prevenzione anche in questa area rappresenta una reale urgenza socio-sanitaria.

Ecco quindi che una delle grandi sfide del settore oggi è rispondere efficacemente alla domanda: è possibile, attraverso adeguate strategie di supplementazione, sostenere la fisiologia cerebrale?

Ma qui lascio la parola al professor Scapagnini per introdurre il tema del ruolo degli integratori alimentari per un invecchiamento in salute.

BENESSERE MENTALE E COGNITIVO E SUPPLEMENTAZIONE

Il cervello è probabilmente l’organo del nostro corpo maggiormente esposto ai danni dell’invecchiamento (ref 1). L’alto metabolismo energetico, le scarse difese antiossidanti costitutive e l’incapacità rigenerativa dei neuroni, lo rendono particolarmente suscettibile a fenomeni degenerativi indotti da infiammazione e stress ossidativo.

È possibile, attraverso adeguate strategie nutraceutiche, supportare la fisiologia cerebrale, promuovere un mantenimento delle funzioni cognitive nel tempo, ridurre i danni ossidativi a livello neuronale ed evitare un invecchiamento patologico.

Tuttavia, i limiti della possibilità di valutare l’efficacia di una sostanza nutrizionale sul cervello sono spesso intrinseci allo studio stesso, poiché il cervello è un tessuto difficile da esaminare in termini di biomarcatori attendibili e, soprattutto per quanto riguarda prevenzione di malattie neurodegenerative e comportamentali, richiede studi con tempi di valutazione lunghissimi e un numero di partecipanti molto elevato.

RUOLO DELLE VITAMINE

Oltre al glucosio, da cui dipendono le funzioni cerebrali, molti altri nutrienti essenziali risultano fondamentali per una corretta fisiologia neuronale, come la maggior parte delle vitamine, in particolare quelle del gruppo B.

La vitamina B6 aiuta a modulare la sintesi della serotonina e norepinefrina ed è coinvolta nella formazione della guaina che riveste le fibre nervose. La vitamina B12 interviene nella regolazione delle funzioni neuronali e un suo deficit causa perdita di memoria e concentrazione, disturbi dell’umore e demenza (ref 2)

GLI ACIDI GRASSI 

Le due principali classi di acidi grassi polinsaturi sono gli acidi grassi omega-3 e omega-6, il cui consumo derivante da alimenti e / o integratori alimentari è l’unico modo pratico per aumentare i livelli nel corpo (ref 3).

Gli omega-3, e in particolare l’acido docosoesanoico (DHA), svolgono un ruolo fondamentale per la fisiologia del cervello, condizionando aspetti della plasticità neuronale, del metabolismo cellulare e della modulazione dei processi infiammatori.

Un adeguato consumo di omega-3, oggetto di numerose ricerche scientifiche, suggerisce che essi abbiano un’importante funzione di protezione di numerose patologie neurodegenerative, dall’Alzheimer alla sclerosi laterale amiotrofica (ref 4).

Molti studi osservazionali hanno associato la quantità di pesce nella dieta, l’assunzione di omega 3 e alti livelli di omega 3 nel sangue con una ridotta incidenza di Alzheimer, migliori funzioni cognitive e mantenimento del volume cerebrale.

FOSFOLIPIDI 

I fosfolipidi sono i mattoni molecolari alla base della struttura delle membrane cellulari. La fosfatidilserina (PS) è il principale fosfolipide dell’organismo e si trova particolarmente concentrato nel cervello. La PS supporta numerose funzioni cellulari particolarmente importanti per il cervello.

Da un punto di vista nutrizionale la PS si trova in diversi alimenti di origine sia vegetale che animale, come la lecitina di soia, il krill o derivante da fonti animali. Nell’uomo un’integrazione con PS è risultata favorevole alle funzioni cognitive in soggetti anziani e affetti da lieve grado di demenza (ref 5).

L-ACETIL CARNITINA 

Tra i composti endogeni non essenziali in grado di influenzare le funzioni cognitive e la fisiologia cerebrale un posto di rilievo appartiene alla L-acetil carnitina (LAC).

La supplementazione di LAC è stata proposta negli ultimi anni come un nutraceutico ad azione neuroprotettiva, grazie alla sua capacità di migliorare, a livello cerebrale, il metabolismo e la funzione mitocondriale (ref 6).

TEANINA

La l-Teanina (l-glutamiletilamide) è un amminoacido non proteico (cioè non serve a fare proteine) che si ritrova nelle piante del genere camelia, in particolare nella pianta usata per fare il tè. La l-teanina, a livello cerebrale, modula aspetti neurotrasmettitoriali, con influenze sui processi cognitivi, sulla memoria (ref 7), sul tono dell’umore (ref 8), In particolar modo la l-teanina agisce regolando i livelli cerebrali di GABA, provocando una sensazione di rilassamento e di benessere (ref 9).

ALIMENTI VEGETALI E PIANTE FITOTERAPICHE  

Numerose sostanze “non nutrienti”, contenute in alimenti vegetali o in piante fitoterapiche, sono state oggetto di ricerche sperimentali e cliniche, in quanto potenzialmente efficaci nel promuovere aspetti della fisiologia e della funzione cerebrale. Pur essendo innumerevoli, la maggior parte dei fitochimici ad azione biologica ricadono in tre principali gruppi strutturali: fenoli, terpeni e alcaloidi. I fenoli sono i fitocomposti maggiormente studiati dalla ricerca scientifica. Sono note da anni le loro proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Queste sostanze sono in grado di stimolare la riparazione cellulare, di amplificare le difese antiossidanti endogene, di inibire in maniera specifica l’azione delle molecole infiammatorie. A livello cerebrale, la loro azione risulta particolarmente interessante in termini di neuroprotezione dai danni ossidativi e dall’infiammazione.

La Curcuma longa è una pianta del Sud-est asiatico, dal cui tubero si ricava la curcuma. La polvere e gli estratti di curcuma contengono numerose sostanze fitochimiche, soprattutto polifenoli, di cui i più abbondanti e caratteristici sono i curcuminoidi. Tra essi, la curcumina è la più studiata dalla scienza medica, e da anni sono note le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Sia il danno ossidativo che i processi infiammatori sono condizioni associate all’invecchiamento cerebrale patologico, in particolar modo nelle patologie neurodegenerative croniche quali la demenza di Alzheimer (ref 10). In tal senso l’utilizzo di una supplementazione a lungo termine con un composto come la curcumina, in grado di modulare efficacemente stress ossidativo e infiammazione, è stato ampliamente esplorato dalla ricerca scientifica (ref 11).

Il cacao contiene numerose sostanze fitochimiche, prevalentemente teobromina e caffeina, ed è una ricca fonte di composti polifenolici con un’elevata quantità di flavonoidi, in particolare flavanoli. Sulla base degli studi è stato possibile dimostrare che l’assunzione di flavanoli del cacao è in grado di regolare e migliorare le funzioni vascolari dell’organismo.

Il Gingko biloba (GB) ha una tradizione millenaria come rimedio salutistico nella medicina cinese, utilizzato in tutto il mondo per preparazioni erboristiche e farmaceutiche con diverse indicazioni. Come integratore, il GB è ampiamente utilizzato contro i disturbi di memoria e per le condizioni che, soprattutto durante la terza età, sono associate alla riduzione del flusso di sangue al cervello.

La Bacopa monnieri è una pianta acquatica indiana, tradizionalmente utilizzata nel sistema medico ayurvedico per migliorare memoria e processi cognitivi, e per promuovere la longevità. In studi condotti su animali ha dimostrato una potenziale attività neuroprotettiva, una rilevante capacità di migliorare aspetti legati ad apprendimento e memoria, e una significativa attività antiossidante.

Integratori alimentari, una bussola contro le fake news da Integratori Italia e Unione Nazionale Consumatori

Oltre 160 mila persone coinvolte nella campagna social, 107 mila visualizzazioni delle videografiche educative condivise sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram, un pubblico di oltre 37.600 lettori. Sono questi i numeri della quarta edizione della campagna di informazione sul corretto utilizzo degli integratori alimentari promossa da Unione Nazionale Consumatori e Integratori Italia, l’associazione italiana di categoria aderente a Confindustria e parte di Unione Italiana Food.

In particolare, su Facebook la campagna ha riscosso grande successo tra il pubblico femminile (84%) e le fasce di età più interessate sono state quelle tra i 45 e i 64 e gli over 65; su Instagram ha incuriosito invece soprattutto gli uomini (55,7%) tra i 18 e i 24 anni (75,1%).

Temi del 2021 sono state le vitamine, i minerali, gli integratori di Omega 3 e i botanicals.

“Accanto ad un corretto stile di vita, gli integratori possono essere davvero degli ottimi alleati per la salute e il benessere del proprio organismo – spiega Alessandro Golinelli, presidente di Integratori Italia – La pandemia ha certamente puntato i riflettori sul tema salute e supplementazione alimentare. Capita che il consumatore si affidi però al web, spesso fonte di fake news. È proprio per questo che grazie alla collaborazione con UNC abbiamo dato vita anche quest’anno a una campagna nella quale crediamo particolarmente e che si pone come obiettivo quello di promuovere una corretta informazione sugli integratori e il loro ruolo a supporto di una alimentazione equilibrata”.
L’interesse suscitato da questa ricerca testimonia l’importanza del ruolo svolto dal farmacista in qualità di educatore sanitario, sempre pronto ad offrire supporto ai pazienti sulla prevenzione, lo stile di vita, l’alimentazione.
Oggi più che mai la farmacia non si limita alla mera dispensazione del farmaco ma offre un’ampia gamma di servizi sanitari al cittadino, contribuendo in maniera professionale alla prevenzione e alla promozione della salute.

Integratori alimentari. Dalle vitamine ai botanical consumatori sempre più informati

I consumatori sono sempre più interessati agli integratori alimentari e vogliono essere informati sulle capacità di mantenere in salute l’organismo, in particolare il sistema immunitario

I consumatori sono sempre più interessati agli integratori alimentari: vitamine, in particolare le vitamine C, B6, E, minerali come Ferro, Selenio e Zinco, gli Omega 3 e i botanicals cioè integratori a base di sostanze e preparati vegetali, sono argomenti su cui vogliono essere informati in particolare sulle capacità di mantenere in salute l’organismo, in particolare il sistema immunitario. Lo conferma la campagna informativa nata dalla partnership Integratori Italia e Unione Nazionale Consumatori che ha posto questi temi al centro delle attività.

Donne più attente alla supplementazione alimentare

Sono state infatti oltre 160 mila le persone coinvolte nella campagna social, 107 mila visualizzazioni delle videografiche educative condivise sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram di UNC e rilanciate dal sito https://www.integratoriebenessere.it/. Inoltre, più di 37.600 lettori hanno approfondito i temi anche attraverso la lettura degli articoli pubblicati sul sito di Unione Nazionale Consumatori. In particolare, su Facebook la campagna ha riscosso grande successo tra il pubblico femminile (84%) e le fasce di età più interessate sono state quelle tra i 45 e i 64 e gli over 65; su Instagram ha incuriosito invece soprattutto gli uomini (55,7%) tra i 18 e i 24 anni (75,1%). Temi del 2021 sono state le vitamine, i minerali, gli integratori di Omega 3 e i botanicals (integratori a base di sostanze e preparati vegetali). Il cuore della campagna è stato il Report “Stile di vita, alimentazione ed integrazione nell’epoca del Covid-19. Lo stato dell’arte” a cura del Dott. Andrea Poli, Presidente NFI (Nutrition Foundation of Italy), nel quale sono state discusse le potenzialità dell’integrazione alimentare in relazione alla situazione sanitaria e alla capacità di alcune sostanze (come le vitamine C, B6 ed E, minerali come Ferro, Selenio e Zinco, gli Omega 3 ed i botanicals) di mantenere in salute l’organismo, in particolare il sistema immunitario. Complice la pandemia, i consumatori negli ultimi due anni hanno prestato sempre maggiore attenzione alla propria salute e benessere, interesse che si è trasferito in modo analogo sul mondo degli integratori alimentari. Trattandosi di un settore estremamente vasto, Integratori Italia e UNC hanno realizzato e divulgato, nel corso di quest’anno, tre video informativi sui principali integratori correlati ad un rafforzamento del sistema immunitario per poter guidare al meglio nelle scelte d’acquisto in questo settore. «Accanto ad un corretto stile di vita, gli integratori possono essere davvero degli ottimi alleati per la salute e il benessere del proprio organismo – spiega Alessandro Golinelli, presidente di Integratori Italia – La pandemia ha certamente puntato i riflettori sul tema salute e supplementazione alimentare. Capita che il consumatore si affidi però al web, spesso fonte di fake news. È proprio per questo che grazie alla collaborazione con UNC abbiamo dato vita anche quest’anno a una campagna nella quale crediamo particolarmente e che si pone come obiettivo quello di promuovere una corretta informazione sugli integratori e il loro ruolo a supporto di una alimentazione equilibrata».
Anche quest’anno è stato raggiunto con successo l’importante obiettivo di riuscire a fornire una “bussola” che permettesse ai consumatori di orientarsi in questo ampio settore, evitando notizie parziali o addirittura fake. «Da anni Unione Nazionale Consumatori collabora con Integratori Italia per fornire ai consumatori gli strumenti per orientarsi in un mercato in espansione – commenta il Presidente di UNC Massimiliano Dona – anche in considerazione del fatto che il tema degli integratori (e il benessere in generale) coinvolgono un target sempre più giovane, ma non sempre del tutto consapevole. Per questo motivo siamo convinti che sia fondamentale parlare ai più giovani con il loro linguaggio (e i video sono la chiave che abbiamo scelto) sfruttando le potenzialità dei social network, che se usati correttamente sono una straordinaria cassa di risonanza».

http://www.farmacista33.it/integratori-alimentari-dalle-vitamine-ai-botanical-consumatori-sempre-piu-informati/politica-e-sanita/news–59351.html 

Integratori Italia: farmacista riferimento per chi consuma regolarmente integratori

Chi consumava integratori prima della pandemia ha aumentato nel 2020 la regolarità di assunzione. La ricerca condotta da Kantar per Integratori Italia

Secondo una recente ricerca condotta da Kantar per Integratori Italia, coloro che consumavano integratori anche prima della pandemia (88%) hanno aumentato nel 2020 la regolarità di assunzione di questi prodotti, in una logica di maggiore attenzione alla prevenzione, ed hanno esteso agli altri membri della famiglia questo comportamento. La ricerca è stata presentata in occasione del convengo dal titolo “Nutrizione in epoca di pandemia: Covid-19 e ruolo dell’integrazione alimentare”, all’interno di FarmacistaPiù.

Farmacista risulta la principale fonte di informazione

L’indagine, nata con l’obiettivo di comprendere come sia cambiato il consumo degli integratori nel corso del 2020, ha evidenziato come i consumatori “abituali” si affidano al parere di farmacisti di cui apprezzano presenza, competenza ed esperienza. Per i nuovi utilizzatori (circa il 12% degli intervistati), il parere dell’esperto rimane fondamentale e il farmacista è la principale fonte di informazione, insieme al medico, che li porta a prediligere il canale d’acquisto offline, permettendogli un contatto diretto con questa figura di riferimento. «Quando si parla di integratori si parla ormai non solo di prodotti che aiutano a mantenere lo stato di salute delle persone in determinati momenti della vita, ma anche vere e proprie risorse per la prevenzione» ha spiegato Alessandro Colombo, vicepresidente di Integratori Italia. «Questa doppia funzione rende l’integratore uno “strumento” importante per la farmacia, perché attraverso la sempre maggior richiesta di salute e benessere a 360° gradi che la popolazione chiede, il farmacista può rafforzare la relazione con il consumatore sia rispondendo alle sue esigenze sulla salute, che promuovendo un counselling mirato alla prevenzione».

Integrazione e fake news

Durante la pandemia il 58% degli intervistati ha dichiarato di assumere integratori per preservare o migliorare lo stato di salute, in particolare come supporto fisico per il sistema immunitario: tuttavia, non sono state poche le fake news, circolate soprattutto online sugli effetti di alcune sostanze. «L’importanza dominante degli interventi di salute pubblica e delle vaccinazioni nel limitare la diffusione e la gravità delle infezioni è fuori discussione; il ruolo di supporto di alcuni integratori alimentari alla funzione del sistema immunitario non va tuttavia trascurato» ha dichiarato Andrea Poli. «Evidenze sufficientemente chiare indicano, per esempio, che un adeguato apporto di vitamina D e C, anche da supplementazione, e l’impiego di specifici botanicals, come l’echinacea e probiotici può svolgere al proposito un interessante ruolo di sostegno».

La farmacia supporto i nuovi bisogni di salute

In conclusione Michele Pellegrini Calace, tesoriere Federfarma nazionale, ha sottolineato che «la farmacia offre, già da molti anni, la possibilità ai cittadini di accedere facilmente a una vasta gamma di prodotti nel campo dell’integrazione alimentare, e questa tendenza è destinata ad aumentare di pari passo con i nuovi e rinnovati bisogni di salute della popolazione»; ed ha aggiunto: «la pandemia ci ha messo di fronte al valore della salute e della cura di sé, una lezione della quale siamo destinati a fare tesoro a lungo, e la farmacia può giocare un ruolo decisivo nel supportare i nuovi bisogni di salute e di benessere dei cittadini su tutto il territorio nazionale».

http://www.farmacista33.it/integratori-italia-farmacista-riferimento-per-chi-consuma-regolarmente-integratori/politica-e-sanita/news–58909.html

Integratori alimentari e farmacie, insieme si cresce (+4,5% in sei mesi)

Il ruolo della farmacia nella nuova sanità”. Questo il titolo di un incontro (tra i tantissimi) nel corso di Cosmofarma 2021. Sono stati presentati i dati del Barometro Farmacie 2021, ricerca condotta da Doxa Pharma su 400 farmacie, che rende conto dei nuovi valori al centro di questa professione nel periodo post-covid.

 In particolare, ciò che emerge in modo rilevante è la crescita del concetto di farmacia “dei servizi”, che si affianca alla cosiddetta “farmacia del benessere”. Si tratta di un fenomeno che riguarda sia la percezione dei titolari stessi, intervistati nel campione, sia la segmentazione reale delle diverse tipologie di farmacia, che l’indagine di Doxa Pharma del 2021 fotografa soprattutto come il luogo della consulenza e della relazione (26%, + 3% rispetto al 2020) e della capacità di gestione proattiva di numerose categorie merceologiche (24%, + 3% rispetto al 2020). Tra i servizi a cui si orientano maggiormente i farmacisti emergono le attività di diagnosi, controllo e supporto terapeutico, oltre che quelle di formazione professionale.

All’evento ha partecipato anche Alessandro ColomboVicepresidente di Integratori Italia, a conferma del ruolo strategico, per il banco del farmacista, del mercato degli integratori alimentari. Si tratta di un settore ormai fondamentale per il canale farmacia in quanto legato ai concetti di salute, benessere e prevenzione; concetti basilari anche per realizzare quel modello di farmacia, che dall’indagine di Doxa Pharma risulta essere sempre più dominante chiamata “farmacia di relazione”, nella quale, oltre ai servizi citati, viene sviluppata – e sostenuta – una relazione consulenziale diretta con cliente, necessaria per fidelizzarlo sempre di più a questo canale di vendita.

 “Gli integratori rappresentano una categoria importante per il giro d’affari della farmacia ed addirittura eccellente per aiutare il farmacista a sviluppare pienamente la sua professionalità di consulente della salute verso il consumatore, vantaggio che questo canale di vendita presenta rispetto ad altri in cui non c’è la presenza di un operatore”, ha dichiarato Alessandro Colombo.

 Secondo recenti dati di New Line – Ricerche di Mercato, il fatturato del settore degli Integratori in farmacia è aumentato del 4,5% (da gennaio a giugno 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020).

I segmenti che maggiormente stanno contribuendo alla crescita del canale farmacia sono gli integratori connessi al periodo pandemico, quali quelli legati al miglioramento delle funzioni immunitarie, le vitamine e i coadiuvanti del benessere mentale. Dati che testimoniano come “gli integratori, nell’ambito di uno stile di vita sano e corretto, secondo le più recenti linee guida sulla salute, possono essere uno strumento supplementare molto rilevante per realizzare anche in farmacia un modello di “prevenzione” verso numerose condizioni di mancato benessere, modello di cui si parla da anni.

 “Integratori Italia, nell’ambito della propria missione associativa, continuerà a dare supporto ai farmacisti in un percorso che li conduca a rinforzare il loro ruolo di primo presidio territoriale della salute a 360°.” conclude Colombo.

https://www.affaritaliani.it/economia/notizie-aziende/integratori-alimentari-farmacie-insieme-si-cresce-757217.html

Vitamine , sali minerali ed estratti vegetali, l’Abc degli integratori per capire come scegliere

Per dimagrire, per abbronzarsi, ma anche per controllare la pressione e rinforzare il sistema immunitario. Guida all’uso degli integratori alimentari di cui gli italiani sono grandi consumatori

Complice la bella stagione e soprattutto la possibilità di tornare a fare programmi per l’estate, gli italiani pensano a rimettersi in forma e cercano aiuto anche tra gli scaffali delle farmacie per fare scorta di integratori. In base a un’indagine realizzata dalla società di ricerche di mercato Ipsos per conto di VitaVi, azienda specializzata nella vendita online di integratori, nel 2020 il consumo di vitamine, minerali, immunostimolanti e probiotici, è aumentato del 28% mentre i consumatori sono cresciuti del 9% per un giro d’affari complessivo stimato da Federsalus in circa 3,6 miliardi di euro. Secondo lo studio di Ipsos, ben il 65% degli italiani ha acquistato integratori nell’ultimo anno.

Perché li compriamo

Cosa spinge i consumatori a comprare gli integratori? Secondo i dati di una ricerca svolta da Kantar per conto di Integratori Italia, l’associazione italiana di categoria aderente a Confindustria e parte di Unione Italiana Food, il 58% degli intervistati assume integratori per preservare o migliorare lo stato di salute, in particolare come supporto fisico per il sistema immunitario o come aiuto per malesseri legati allo stress, agli stati d’ansia e ai disturbi legati al sonno.

Dove li compriamo

La farmacia e la parafarmacia rimangono il luogo elettivo di acquisto: i consumatori “abituali” si affidano al parere di farmacisti (45%), personale medico generico (36%) e specialista (21%), di cui apprezzano presenza, competenza ed esperienza. Tra questi utilizzatori si è assistito anche ad un aumento di acquirenti online (l’online è un nuovo punto vendita per l’acquisto di integratori per il 20% di chi ha fatto l’ultimo acquisto su piattaforma ecommerce), spinti da una maggiore convenienza, risparmio di tempo e comodità.

Quando servono davvero

Ma sono davvero utili gli integratori o piuttosto una moda? Dilemma antico ma non del tutto risolto perché in fondo non esiste una risposta univoca. Tra gli integratori più amati e acquistati troviamo, al primo posto, i sali minerali e i multivitaminici. Il ministero della Salute ribadisce che una dieta varia ed equilibrata fornisce, in genere, tutte le sostanze nutritive di cui l’organismo ha bisogno. In ogni fascia d’età (in particolare bambini e anziani), in specifiche situazioni fisiologiche (gravidanza e allattamento) o in relazione a specifici trattamenti farmacologici, alcune persone non riescono ad assumere la quantità ottimale di sostanze nutritive. In questi casi, gli integratori alimentari trovano un loro corretto uso. Integratori multivitaminici o specifici? Basti ricordare l’importanza dell’integrazione con acido folico in gravidanza, o il ferro e la vitamina D nei neonati non allattati al seno, o la vitamina B12 nei vegani e lo iodio nella popolazione generale.

“In Italia – spiega Arrigo Cicero, presidente della Società Italiana di Nutraceutica (SINut) – esiste un grande consumo di integratori aspecifici, come per esempio i multivitaminici dall’impiego generico e a volte sottodosati che rappresentano una percentuale ampia del mercato. Poi ci sono integratori specifici, come la vitamina D, il magnesio, la carnitina o il coenzima Q10: si tratta di prodotti focalizzati su una singola patologia o su condizioni da prevenire e dunque sono più specifici. Proprio per questo devono essere consigliati dal medico o dal farmacista, ma non autoprescritti”, conclude Cicero.

Assunzioni prolungate

L’efficacia dell’integratore dipende anche dalle quantità. “È importante la durata del consumo. Assumere una scatola di integratori per la circolazione venosa, piuttosto che per la protezione della retina o il controllo del colesterolo è inutile perché si tratta di problemi cronici che richiedono un’assunzione prolungata”, risponde Cicero. Cosa succede se li assumiamo senza averne davvero bisogno? “Assolutamente nulla”, chiarisce l’esperto. “Le regole ministeriali sono tali per cui la massima dosa consentita non è tossica. Potrebbe esserci soltanto un leggero sovraccarico vitaminico che, però, non provoca effetti collaterali”.

No all’acquisto sul web

Attenzione, però, se l’integratore viene autoprescritto e acquistato online: “A volte il consumatore si lascia attrarre da prodotti che contengono una singola vitamina a dosaggi elevati, ma è sbagliato acquistarli da soli perché in questi casi si rischia di non sapere bene cosa e quanto principio stiamo assumendo”, raccomanda Cicero. Le stesse raccomandazioni arrivano anche da Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi: “Soprattutto i ragazzi che si allenano molto devono evitare di cadere nella rete degli integratori e dei supplementi. Non che gli integratori non vadano bene: spesso sono necessari, quando è presente una carenza di un nutriente, oppure utili, se possono dare una mano per migliorare l’efficienza del metabolismo o del recupero post allenamento. Il rischio si presenta quando vengono assunti senza criterio e magari anche acquistati su siti internet non soggetti ai controlli della Comunità Europea”.

Integratori di Omega 3

Tra i vari integratori in commercio, gli acidi grassi Omega 3 sono molto popolari. Il loro effetto favorevole sulla salute cardiovascolare è noto da tempo e comprovato da molti studi e ricerche. Come indicato anche dalla European Food Safety Authority (Efsa), questi acidi grassi sono fondamentali per il normale sviluppo di organi e tessuti (in particolare retina, cervello e cuore) e per il loro corretto funzionamento. La letteratura scientifica in tema di omega 3 documenta che il loro uso (sia alimentare, sia come integratore) risulta utile per mantenere uno stato di benessere e salute e può ridurre alcuni fattori di rischio di malattie cardiovascolari.

Il rischio di fibrillazione atriale

Di recente proprio gli integratori di Omega 3 sono stati molto ‘chiacchierati’ perché da uno studio italiano pubblicato su European Heart Journal – Cardiovascular Pharmacotherapy, emergeva la possibilità che potessero aumentare la probabilità di aritmia nelle persone con alti livelli di trigliceridi. In proposito è arrivata anche la posizione di Integratori Italia, l’associazione italiana di categoria aderente a Confindustria e che fa parte di Unione Italiana Food secondo cui la ricerca citata ha analizzato e combinato i risultati di cinque studi di intervento randomizzati e controllati su circa 50.000 pazienti totali ad alto rischio (25.000 trattati con omega-3 e 25.000 trattati con il placebo). Si è osservato un eccesso di 179 casi di fibrillazione atriale tra 25.000 soggetti trattati per una media 5,7 anni. Il rischio assoluto, quindi, è quantificabile in poco più di un caso in eccesso di fibrillazione atriale ogni 1.000 soggetti trattati per un anno. Per questo, si ritiene che non esistano ad oggi elementi per ritenere che l’aumento del rischio di fibrillazione atriale possa riguardare anche le persone sane che utilizzano integratori di omega-3.

Nutricosmetica solare

Questo è il momento ideale per iniziare a pensare all’abbronzatura con la fotoprotezione intelligente e la nutricosmetica solare che rappresentano il modo migliore per preparare e proteggere la pelle dall’interno contro i danni che il sole può causare. In genere, vengono consigliati integratori a base di vitamine, minerali ed estratti vegetali che mirano ad agire in sinergia con la dieta e i prodotti cosmetici tradizionali di fotoprotezione. Tra i principi attivi, oltre alla classica vitamina E, troviamo la Microalga Dunaliella, una fonte di carotenoidi che favoriscono la produzione di melanina, fondamentale per ottenere un’abbronzatura perfetta ed uniforme; il licopene estratto dal pomodoro con azione antiossidante che aiuta a proteggere la pelle dagli effetti dei raggi UV; e il rame che ha un ruolo chiave nella pigmentazione normale della pelle e contribuisce ad un’abbronzatura uniforme e duratura. Quando vanno presi? “Non all’ultimo momento, ma almeno 3 o 4 settimane prima dell’esposizione prolungata per poi proseguire durante tutta la stagione”, risponde Cicero.

Diuretici e disintossicanti per dimagrire

La voglia di conquistare una bella abbronzatura va di pari passo con quella di perdere i chili di troppo. E così si cerca l’aiuto di integratori con azione diuretica e depurativa. In commercio si trovano prodotti che contengono carciofo, equiseto, fico d’India, cardo mariano e matè, ma tra i più richiesti ci sono quelli all’aloe vera, pianta succulenta delle Aloeaceae. Servono davvero? Proprio di recente, un gruppo di ricercatori dell’Università di Sidney ha passato in rassegna 121 studi condotti coinvolgendo nell’arco di 16 anni quasi diecimila adulti per valutare l’efficacia del ricorso a integratori (in pillole, in polvere o liquidi) a base di chitosano, glucomannano, acido linoleico coniugato e fruttani. Anche se alcuni studi hanno evidenziato una perdita di peso tra chi assumeva una di queste sostanze, nel confronto con un placebo, i risultati sono insufficienti per dimostrare un beneficio a lungo termine per la salute. Una posizione ribadita anche dall’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui “il ricorso a tali prodotti per il trattamento di sovrappeso e obesità non è supportato da prove di efficacia clinica”. Gli stimolanti del metabolismo ‘illegali’ A ribadire questa posizione è anche il presidente della Sinut: “Sono anni che le vendite di integratori dimagranti continuano a diminuire. Questo vuol dire che non funzionano o meglio il loro utilizzo non è adeguato. Il consumatore cerca una panacea che lo faccia dimagrire senza fare dieta e attività fisica mentre tutti gli studi dimostrano che alcuni integratori funzionano solo su chi è a dieta”. In realtà, in commercio si trovano alcuni prodotti che stimolano il metabolismo ma che non sono del tutto innocui come, ad esempio, l’efedrina. Strutturalmente simile all’amfetamina di cui rappresenta il naturale precursore, l’efedrina viene utilizzata per migliorare la concentrazione, ma anche per sopprimere l’appetito e favorire il dimagrimento, ma dal 2015 ai medici è vietato prescrivere preparazioni magistrali contenenti efedrina a scopo dimagrante, e ai farmacisti di eseguire queste preparazioni per lo stesso scopo. Le fibre solubili e gli antiossidanti anti-fame E allora: non ci sono integratori che possano aiutare a perdere peso? “Gli unici prodotti che hanno un razionale scientifico – risponde il presidente della Sinut – sono le fibre solubili perché danno una sensazione di riempimento gastrico e poi alcuni blandi stimolanti del metabolismo come l’epigallocatechina gallato e la caffeina che possono aiutare soprattutto chi è un mangiatore compulsivo per i quali sono indicati anche gli integratori che agiscono a livello del sistema nervoso centrale, dai banali ansiolitici come la valeriana e il luppolo a prodotti come il 5-idrossitriptofano, precursore della serotonina, che modulano le sensazioni di ansia e stress. Anche il magnesio è associato a una lievissima perdita di peso. Si tratta comunque di integratori che non vanno presi per pochi giorni ma vanno inseriti in un discorso globale di dieta e attività fisica”.

Gli integratori per la pressione arteriosa

Chi soffre di ipertensione arteriosa prova a tenerla sotto controllo anche con gli integratori. “Come già ampiamente dimostrato nel caso dell’ipercolesterolemia, oggi gli integratori alimentari rappresentano un’arma in più a disposizione degli specialisti anche per la riduzione del rischio cardiovascolare correlato alle prime manifestazioni di ipertensione arteriosa”, spiega il presidente della Sinut. “Barbabietola rossa, vitamina C, magnesio, ortosifon, biancospino e ibisco sono tra i principali componenti con efficacia dimostrata nel contrastare i primi segnali dell’ipertensione”. Questi nutrienti hanno dimostrato di ridurre i valori di pressione arteriosa in media dai 2 ai 5 mm, con un impatto diretto sulla prevenzione del rischio cardiovascolare associato all’ipertensione. Vitamina D e Coronavirus Covid-19 ha contribuito a far aumentare l’interesse e la vendita di alcune categorie di prodotti che prima non erano così popolari come gli immunostimolanti e gli antidepressivi. Funzionano? “Alcuni sì”, risponde Cicero. “Al di là della questione mediatica, già prima del Coronavirus sapevamo che la vitamina D svolge un’azione immunostimolante e può ridurre il rischio di infezioni respiratorie. Inoltre, quando abbiamo identificato i soggetti che avevo risposto peggio al Covid, abbiamo rilevato che spesso trattandosi di anziani avevamo tendenzialmente un quadro di scadimento nutrizionale con un deficit di vitamina D”.

Rinforzare il sistema immunitario

Non solo: alcuni studi hanno dimostrato che l’ottimizzazione dei livelli ematici di vitamina D spesso si associava ad una migliore prognosi tra i pazienti ricoverati per Covid19. “Purtroppo, durante la prima fase della pandemia gli anziani messi peggio non si potevano recuperare con gli integratori ma serviva il farmaco con dosaggi più elevati di vitamina D”, spiega Cicero. “Ma è probabile che, dalla seconda ondata in poi, una supplementazione a pioggia di vitamina D sulla popolazione generale avrebbe potuto proteggere il sistema immunitario, meglio se basata sui livelli rilevati nel sangue per tarare al meglio il dosaggio che dovrebbe essere di 1000 Unità al giorno e per i più carenti anche 2.000”. E chi assume integratori per prepararsi al vaccino anti-Covid o evitare eventuali effetti collaterali fa bene? “Non c’è nessun integratore che riesca a prevenire eventuali effetti collaterali dei vaccini. È inutile anche bombardarsi con immunostimolanti perché nessuno sa quanto tempo prima bisognerebbe assumerli e per quanto tempo bisognerebbe continuare”.

In gravidanza

Una delle fasi della vita durante la quale si prendono integratori è per la donna quella della gravidanza. “L’unico integratore che viene sempre e comunque prescritto in gravidanza, anche se l’alimentazione è impeccabile, è quello di acido folico, fondamentale nella sintesi del Dna e dell’Rna”, spiega Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi. “Nelle prime settimane di gestazione si hanno gli importantissimi passaggi che permettono all’ovocita fecondato di diventare embrione, tra cui la costituzione di tre ‘fogli’ separati di cellule che daranno origine alle varie componenti del corpo. Il foglietto più esterno, l’ectoderma, formerà le strutture di rivestimento come la pelle e quelle nervose. La parte che darà origine a cervello e midollo spinale prende il nome di tubo neurale. Una carenza di acido folico è stata associata a un aumento delle malformazioni del tubo neurale, che possono portare conseguenze molto gravi per il feto”. Integratori per gli intolleranti Tra coloro che possono effettivamente aver bisogno di questi prodotti ci sono gli intolleranti al lattosio. Per loro che non riescono a digerire il lattosio sono molto utili gli integratori di lattasi per concedersi uno strappo alla regola o quando non sono sicuri di ciò che si accingono a mangiare. Come specifica l’Associazione Aili, questi integratori possono contenere la lattasi sotto forma di betagalattosidasi oppure lattasi ottenuta da batteri lattici, muffe e lieviti (ad esempio il più comune è Aspergyllus). Generalmente l’enzima deve essere assunto tra 5 e 30 minuti prima del pasto contenente lattosio. La durata d’azione è soggettiva, dipende dal proprio tempo di svuotamento gastrico che a sua volta dipende da vari fattori come se il cibo è solido o liquido, dalla combinazione degli alimenti, dal tipo di alimento se ricco di grassi o di zuccheri o di carboidrati, dalla propria velocità di masticazione, dall’acidità di stomaco e dalla motilità intestinale ecc.

https://www.repubblica.it/salute/2021/06/13/news/integratori_scelta_vitamine_sali_minerali-304830432/

INTEGRATORI ALIMENTARI: sei italiani su dieci li usano in chiave preventiva

È quanto emerge da una ricerca commissionata da Integratori Italia. Tra i principali temi indagati, l’effetto della pandemia sui consumi del comparto e le caratteristiche del consumatore tipo.

Una ricerca commissionata da Integratori Italia, l’associazione italiana di categoria aderente a Confindustria e parte di Unione Italiana Food, ha analizzato come sia cambiato il consumo degli integratori nel corso del 2020, anche a seguito dell’impatto della pandemia e delle restrizioni ai movimenti. Analizziamo e commentiamo i risultati più interessanti emersi dall’indagine con il  presidente dell’associazione Alessandro Golinelli.

Come è nata l’idea della ricerca Kantar e quali obiettivi si è posta?
Eravamo curiosi di indagare come e se la diffusione del Covid-19 avesse avuto un impatto sul comsuportamento d’acquisto dei consumatori di integratori alimentari. Per farlo, abbiamo commissionato a Kantar una ricerca che avesse proprio questo obiettivo. Sono 1000 le persone che all’inizio di quest’anno si sono rese disponibili a rispondere alle nostre domande, permettendoci di  fotografare l’attuale situazione italiana.

Quali sono i punti più salienti che emergono sui consumatori di integratori?
Innanzitutto, l’analisi evidenzia come la preoccupazione sanitaria abbia portato a un cambiamento nelle modalità di acquisto e a una maggiore attenzione alla salute. Dei nostri intervistati, l’88% consumava integratori anche prima della pandemia. Il restante 12% è stato definito new comers, ovvero persone che non li avevano mai assunti prima. Questo porta a un dato interessante: 1 italiano su 10 è entrato nel mondo degli integratori alimentari in questo particolare periodo. La ricerca ci ha permesso, inoltre, di individuare il motivo per cui sono stati principalmente acquistati integratori durante la pandemia: in ottica di prevenzione (58%) o come rimedio a disturbi (42%). Più nello specifico, le tre principali ragioni di utilizzo sono state: contrastare il senso di stanchezza, rafforzare le difese immunitarie e sentirsi più in forma. I dati raccolti ci hanno permesso, infine, di confrontare la situazione attuale con il periodo pre-Covid. Tra coloro che già acquistavano prima della pandemia, infatti, è aumentata la regolarità di assunzione e l’utilizzo di integratori più in una logica di prevenzione, facendo maggiore attenzione alla salute dei propri familiari. Per quanto riguarda il canale d’acquisto, l’e-commerce sembra aver conquistato molti consumatori, i quali si sono dichiarati propensi a mantenere questa abitudine anche in futuro.

Quanto è evoluto il livello di conoscenza e attenzione dei consumatori nei confronti degli integratori?
L’acquisto degli integratori è un momento pianificato per l’86% dei nostri intervistati. Promozione e presenza di un promoter,  infatti, non sembrano avere un ruolo rilevante nell’intercettare lo shopper che non ha già pianificato l’acquisto. La fotografia dei consumatori che emerge da questa ricerca è chiara. Si tratta soprattutto di acquirenti responsabili, che percepiscono gli integratori come complementari a una corretta alimentazione e non come sostituti a uno stile di vita equilibrato. La pandemia ha certamente puntato i riflettori sul tema salute, che si è confermato in un consumo consapevole degli integratori.

Quali sono le leve che spingono all’acquisto?
Convenienza, comodità e risparmio di tempo sono chiaramente i principali driver di scelta dell’e-commerce e del canale GDO. Presenza, competenza ed esperienza del personale, al contrario, contraddistinguono farmacie e parafarmacie.

https://reader.paperlit.com/read/prj_5c6d8b35a35bf/pub_5c6d8b35b9167/

Integratori, come è cambiato il consumo degli italiani

Integratori Italia, l’associazione italiana di categoria aderente a Confindustria e parte di Unione Italiana Food, presenta i risultati, raccolti tra la fine di gennaio e inizio febbraio 2021, della ricerca commissionata a Kantar, nata con l’obiettivo di comprendere come sia cambiato il consumo degli integratori nel corso del 2020. L’analisi sull’impatto del Covid-19 evidenzia come la preoccupazione sanitaria abbia portato a un cambiamento nelle modalità di acquisto ed a una maggiore attenzione alla salute.

La maggioranza dei consumatori assume integratori per preservare o migliorare lo stato di salute, in particolare come supporto per il sistema immunitario o come aiuto per malesseri legati allo stress, agli stati d’ansia e ai disturbi legati al sonno. I consumatori si dimostrano attenti agli ingredienti dei prodotti che acquistano e leggono con attenzione l’etichetta.

Coloro che consumavano integratori anche prima della pandemia (l’88%) mostrano una maggiore consapevolezza e attenzione alla propria salute, che si traduce principalmente in un aumento della regolarità di assunzione, in una maggiore prevenzione e nell’estensione agli altri membri della famiglia di questo comportamento.

La salute e, soprattutto, un’alimentazione sana ed equilibrata sono due punti cardine nello stile di vita dei consumatori di integratori. Il 12% delle persone intervistate si è dichiarato new comer, ovvero nuovo al mondo degli integratori. Coerentemente con la diffusa preoccupazione per la salute, la maggior parte dei new comer utilizza integratori in ottica preventiva, da un lato contro l’insorgere di disturbi (39%), dall’altro per rafforzare le difese immunitarie (sia proprie che dei famigliari – 38%). A causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, nel corso del 2020 si è registrato un incremento di disturbi quali stress, ansia e peggioramento della qualità del sonno. Per risolverli, il 36% degli intervistati ha dichiarato di aver fatto ricorso ad integratori.

La farmacia rimane il luogo elettivo di acquisto: i consumatori “abituali” si affidano al parere di farmacisti di cui apprezzano presenza, competenza ed esperienza. Anche per i nuovi user, il parere dell’esperto rimane fondamentale. Il farmacista è la principale fonte di informazione che li porta a prediligere il canale d’acquisto offline, permettendogli un contatto diretto con questa figura di riferimento.

https://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=22617&titolo=Integratori,-come-e-cambiato-il-consumo-degli-italiani