Integratori e il loro ruolo nella fisiologia dell’invecchiamento cerebrale

Il cervello è l’organo del corpo che invecchia più velocemente rispetto a tutti gli altri tessuti dell’organismo.  La principale risorsa energetica del cervello dipende dai livelli di glucosio disponibile. Oltre al glucosio, molti altri nutrienti essenziali risultano fondamentali per una corretta attività neurale.

Vediamoli nel dettaglio:

  • VITAMINE DEL GRUPPO B: in particolare vitamina B6 e B12 sono impiegate nel mantenimento della fisiologia cerebrale, nella regolazione delle funzioni e del trofismo neuronale e un suo deficit, ad esempio di vitamina B12 potrebbe causare perdita di memoria e concentrazione, disturbi di memoria e demenza.
  • ACIDI GRASSI POLINSATURI OMEGA-3 E OMEGA – 6: oltre a fungere da substrato energetico, svolgono un ruolo importante come componenti dei fosfolipidi che formano le strutture delle membrane cellulari. Nell’uomo una dieta deficitaria in omega-3 è stata associata ad un aumentato rischio di sviluppare numerosi disturbi del comportamento e disordini mentali, inclusi deficit cognitivi e demenza.
  • OMOTAURINA: è un derivato aminoacidico solfonato presente in alcune specie di alghe marine e possiede specifiche proprietà neuro protettive. Due recenti studi ne hanno valutato la supplementazione di omotaurina come integratore in soggetti affetti da ftCI e hanno confermato l’azione neuroprotettiva e di miglioramento delle funzioni cognitive, suggerendo un potenziale per questa molecola nel modificare positivamente l’andamento del decorso della malattia di Alzheimer.
  • THEOBROMA CACAO: le fave del frutto dell’albero di Theobroma cacao L. (TC) sono la base per la produzione dell’alimento funzionale più importante e diffuso nella storia umana, cioè il cacao. Negli ultimi anni, numerosi dati sperimentali, condotti su modelli animali e sull’uomo, hanno evidenziato la capacità dei flavanoli di TC di ridurre il danno ossidativo, sostenere il normale tono dell’umore e migliorare le capacità mnemoniche. In termini di funzione cerebrale, singole dosi di cacao contenenti rispettivamente 500 e 900 mg di flavanoli sono state in grado di aumentare il flusso sanguigno cerebrale.
  • GINKGO BILOBA: è un albero antichissimo, già presente sul pianeta 270 milioni di anni fa. L’estratto secco delle foglie è incluso nella farmacopea Europea. In Italia il Ginkgo Biloba è ampiamente utilizzato contro i disturbi di memoria e per le condizioni che, soprattutto durante la terza età, sono associate alla riduzione del flusso di sangue al cervello.

In conclusione, ricordiamo che l’EFSA ha pubblicato le linee guida per valutare l’efficacia di sostanze nutrizionali o derivate dal cibo sulle funzioni cerebrali, incluse quelle psicologiche.

Sebbene tale documento non rappresenti, per stessa ammissione dell’EFSA, una guida esaustiva degli approcci per valutare in maniera attendibile il rapporto causa/effetto di una sostanza sulle funzioni cerebrali, è sicuramente un notevole passo avanti per impostare studi nutrizionali significativi in tale area e per valutare l’ integrazione come un moderno approccio al problema di una più corretta e sana alimentazione, nell’ottica e nello scenario di un intervento volto a favorire le condizioni di benessere, supportando le funzioni fisiologiche dell’organismo nel pieno rispetto e tutela della salute.

Fonte: Review sull’integrazione alimentare: evidenze dalla ricerca scientifica e nuove frontiere di sviluppo, novembre 2019