“Integratori e benessere: informazioni corrette in farmacia e a portata di click”

Federfarma e Integratori Italia – AIIPA ancora insieme per promuovere una corretta informazione al consumatore sugli integratori alimentari

Bologna 5 maggio 2017 – FEDERFARMA (Federazione Nazionale Titolari di Farmacia) e INTEGRATORI ITALIA – AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari) hanno oggi presentato il progetto “INTEGRATORI E BENESSERE: INFORMAZIONI CORRETTE IN FARMACIA E A PORTATA DI CLICK”.

“Il progetto rappresenta la naturale evoluzione di una comune sensibilità e dell’impegno sul fronte della corretta informazione in tema di integratori verso il consumatore finale e i professionisti della salute, un impegno comune che affonda le radici nell’analisi dei bisogni di informazione, della necessità di difendersi dalle false notizie, spesso diffuse in rete, a volte con impatti molto negativi sulla salute pubblica” sottolinea Anna Paonessa, responsabile di INTEGRATORI ITALIA-AIIPA.

L’iniziativa si basa su materiali informativi (espositore, leaflet e poster), che invitano gli utenti a rivolgersi alla farmacia per avere informazioni corrette sugli integratori alimentari e a visitare la pagina FB Integratori & Benessere e il sito www.integratoriebenessere.it.

“Il progetto presentato oggi si pone al servizio del consumatore per aiutarlo a orientarsi tra le numerose notizie concernenti il mondo degli integratori” spiega Annarosa Racca, presidente di Federfarma. “La farmacia diventa un punto di riferimento sempre più essenziale per il mantenimento della salute, che non significa più solo assenza di malattia bensì anche benessere psicofisico. Il cittadino è sempre più attivo nel cercare risposte alle proprie esigenze e nella partecipazione alle scelte per mantenere la propria salute e sentirsi in forma. Anche per quanto riguarda la scelta degli integratori per trovare le risposte giuste il cittadino ha bisogno di fonti attendibili. Come è la farmacia, quotidianamente impegnata – anche con la partecipazione all’iniziativa presentata oggi – a divulgare notizie scientificamente corrette e a sfatare pericolose inesattezze e falsi miti che viaggiano indisturbati su alcuni mezzi di informazione.”

INTEGRATORI ITALIA si impegna da sempre a trasferire ai lettori e agli utenti della pagina Facebook Integratori & Benessere una comunicazione bilanciata e basata su evidenze scientifiche. Nell’ottica di un continuo miglioramento della propria comunicazione, dal gennaio 2017 INTEGRATORI ITALIA ha deciso di ispirarsi ai principi espressi da HEALTH ON THE NET FOUNDATION (www.healthonnet.org), organizzazione che ha definito uno standard etico per la trasparenza e la credibilità dei siti di informazione scientifica, per orientare la propria attività informativa ad un livello di correttezza scientifica e trasparenza sempre più elevato.

La correttezza delle informazioni è anche verificata da Nutrition Foundation of Italy, ente no-profit per la ricerca scientifica e la formazione nel campo dell’alimentazione (http://www.nutrition-foundation.it) e da Federfarma.

I  principi a cui ci ispiriamo

  • Autorevolezza: fonte delle informazioni sempre ben indicata e fornita da esperti qualificati.
  • Complementarietà: le informazioni presentate non devono mai sostituire la relazione con il proprio farmacista o medico.
  • Attribuzione: informazioni scientifiche sempre accompagnate dalla fonte bibliografica in modo chiaro, esaustivo e completo.
  • Giustificazione: i contenuti scientifici non firmati da esperti e professionisti qualificati devono attenersi alle indicazioni espresse dalla normativa.
  • Finanziamento: chiara riconoscibilità dell’organizzazione coinvolta nel finanziamento, nei servizi e nel materiale della pagina FB e sito
  • Trasparenza: chiaro riferimento per eventuali contatti (es. indirizzo mail).

L’importanza delle fonti

La necessità di fornire al consumatore strumenti accreditati per orientarsi nella scelta del corretto integratore è stata rilevata anche dalla ricerca GFK Eurisko dal titolo “Il mondo degli integratori alimentari” realizzata per Integratori Italia su circa 1.000 soggetti rappresentativi della popolazione italiana.

“La ricerca ha fatto emergere le attuali conoscenze e l’utilizzo degli integratori alimentari presso la popolazione italiana adulta, le attese di comunicazione e i canali migliori tramite cui veicolare l’informazione in quest’area” dichiara Isabella Cecchini, Direttore Dipartimento Ricerche sulla Salute di GFK Eurisko. “In estrema sintesi, risulta che 3 italiani su 4 hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta e circa il 50% li ha utilizzati di recente.

  • Inoltre, se oggi solo il 16% cerca informazioni sugli integratori, quasi la metà (42%) è tuttavia interessato ad avere più informazioni: soprattutto sui benefici per l’organismo (soprattutto per i sali minerali), sui rischi e le controindicazioni (soprattutto per categorie meno usate e conosciute, quali gli aminoacidi e la carnitina) e sulle modalità di utilizzo (soprattutto per vitamine e prodotti a base di erbe).
  • Per quanto riguarda le fonti, la ricerca di informazioni avviene in primis attraverso il web, riferimento per il 51% di chi ha cercato informazioni, e successivamente attraverso il medico – soprattutto il medico di medicina generale (47%) e il farmacista (40%), considerate le fonti più credibili e autorevoli (per l’80% degli intervistati).
  • Nella percezione degli italiani il mondo degli integratori alimentari è fortemente ancorato a due grandi categorie di prodotti: vitamine e sali minerali, citate spontaneamente da 1 intervistato su 3 e su sollecito dal 60% degli intervistati. Integrare carenze alimentari, rinforzare l’organismo in caso di stanchezza e stress e supportare durante l’attività sportiva: sono le tre funzioni maggiormente attribuite dagli italiani agli integratori alimentari.

Emerge pertanto è la necessità di ampliare l’universo concettuale connesso all’integratore alimentare, oggi fortemente ancorato alla funzione di re- integrazione, recupero e rinforzo, comunicare in maniera chiara le funzioni e le modalità d’uso dei prodotti e soprattutto, sul piano della comunicazione, garantire informazioni credibili da parte di fonti serie ed autorevoli sul tema” conclude Cecchini.

Per ulteriori informazioni
Ufficio Stampa INTEGRATORI ITALIA – Ketchum
Angela Sirago 02 62411987, 349 2690403
angela.sirago@ketchum.com

Alessandra Padovan, 02 624119.75,
alessandra.padovan@ketchum.com

Ufficio Stampa FEDERFARMA – Silvia Nardelli
ufficio.stampa@federfarma.it
06 70380220

https://www.federfarma.it/Edicola/Comunicati-stampa/05-05-2017-13-53-45.aspx

Integratori, il consumatore vuole informazioni corrette e le trova in farmacia

Tre italiani su 4 hanno fatto uso almeno una volta di integratori alimentari, 1 su 2 li ha usati nell’ultimo anno, ma sono pochi quelli che cercano informazioni in merito anche se di questi molti ne vorrebbero sapere di più. Chi poi cerca di informarsi lo fa soprattutto tramite internet (51%), ma anche rivolgendosi al medico (47%) e al farmacista (40%) considerate le fonti più credibili e autorevoli (oltre l’80%). Questi i dati emersi da una ricerca GFK Eurisko realizzata per Integratori Italia (Aiipa – Associazione italiana industrie prodotti alimentari), presentati in occasione di Cosmofarma in corso a Bologna, per il lancio del progetto “Integratori e benessere: informazioni corrette in farmacia e a portata di click” nato dalla collaborazione tra Federfarma e Aiipa. L’iniziativa si basa sulla diffusione di materiali informativi (espositore, leaflet e poster), che invitano gli utenti a rivolgersi alla farmacia per avere informazioni corrette sugli integratori alimentari e a visitare la pagina FB Integratori & Benessere e il sito www.integratoriebenessere.it. Dall’indagine è emersa, infatti, una percezione del mondo degli integratori da parte del consumatore «ancorata a due grandi categorie di prodotti: vitamine e sali minerali, citate spontaneamente da 1 intervistato su 4 e su sollecito dall’83% degli intervistati. Integrare carenze alimentari, rinforzare l’organismo in caso di stanchezza e stress e supportare durante l’attività sportiva: sono le tre funzioni maggiormente attribuite dagli italiani agli integratori alimentari». Isabella Cecchini, direttore del dipartimento Ricerche sulla Salute di GFK ha inoltre riportato che «anche se una piccola quota, il 16% degli intervistati, cerca informazioni sugli integratori quasi la metà (42%) vorrebbe averne di più, soprattutto sui benefici per l’organismo, sui rischi e le controindicazioni, in particolare per categorie meno usate e conosciute, quali gli aminoacidi e la carnitina, e sulle modalità di utilizzo per esempio di vitamine e prodotti a base di erbe. Emerge quindi un bisogno nel consumatore di ampliare l’universo concettuale connesso all’integratore alimentare e una necessità per gli operatori di comunicare in modo chiaro e garantire informazioni credibili».

Da qui il progetto che, come ha ricordato Anna Paonessa, responsabile di Integratori Italia-Aiipa, «rappresenta la naturale evoluzione di una comune sensibilità e dell’impegno sul fronte della corretta informazione in tema di integratori verso il consumatore finale e i professionisti della salute, un impegno comune che affonda le radici nell’analisi dei bisogni di informazione, della necessità di difendersi dalle false notizie, spesso diffuse in rete, a volte con impatti molto negativi sulla salute pubblica» «Il progetto presentato oggi si pone al servizio del consumatore per aiutarlo a orientarsi tra le numerose notizie concernenti il mondo degli integratori» spiega Annarosa Racca, presidente di Federfarma. «La farmacia diventa un punto di riferimento sempre più essenziale per il mantenimento della salute, che non significa più solo assenza di malattia bensì anche benessere psicofisico. Il cittadino investe nella propria salute ed è sempre più attivo nel cercare risposte alle proprie esigenze e informazioni a supporto delle proprie scelte, anche per quanto riguarda la scelta degli integratori. Spesso le cercano sul web ma non hanno certezza della loro correttezza e si rivolgono ai farmacisti e al medico che riconoscono come fonti attendibili. Il nostro impegno quotidiano è dare risposte giuste e divulgare notizie scientificamente corrette – anche grazie la partecipazione all’iniziativa presentata oggi- e a sfatare pericolose inesattezze e falsi miti che viaggiano indisturbati su alcuni mezzi di informazione».

Simona Zazzetta

http://www.farmacista33.it/integratori-il-consumatore-vuole-informazioni-corrette-e-le-trova-in-farmacia/pianeta-farmaco/news–39995.html

Integratori alimentari nella prevenzione delle malattie cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari, come l’infarto e l’ictus cerebrale rappresentano la principale causa di invalidità e di morte.

Si tratta di malattie a genesi tipicamente multifattoriale particolarmente diffuse nei paesi industrializzati come l’Italia. Le prevalenze delle malattie cardiovascolari raggiungono il 50% o più della popolazione oltre i 60 anni d’età.

Tra i fattori di rischio si annoverano l’ipercolesterolemia, l’ipertensione e il sovrappeso, molto diffusi nella popolazione adulta.

La prevenzione delle malattie cardiovascolari pone pertanto la specifica necessità di ridurre i fattori di rischio. Un aiuto a tal proposito può provenire dagli integratori alimentari, un settore in larga crescita, secondo i dati di QuintilesIMS. L’integrazione in farmacia, parafarmacia e GDO ha mantenuto una crescita del 4,2 a volumi nel 2016 (6,2% in valori).

Uso di integratori alimentari nella prevenzione delle malattie cardiovascolari

In particolare, tra i prodotti più utilizzati  nell’area della riduzione dei fattori di rischio cardiovascolari, ci sono gli integratori a base di:

  • riso rosso fermentato,
  • beta-glucani,
  • berberina
  • omega 3.

Secondo QuintilesIMS, i medici di base, i cardiologi e altri specialisti consigliano l’utilizzo di  questi prodotti. Sono circa 500.000 le indicazioni fornite nel 2016, di cui 300.000 per il riso rosso fermentato e 158.000 di prodotti a base di Omega3 per disturbi cardiovascolari, principalmente in presenza di malattie del metabolismo lipoproteico e ipertensione.

Andrea Poli, direttore Scientifico di NFI (Nutrition Foundation of Italy), all’interno della Review scientifica sugli integratori alimentari di Integratori Italia – AIIPA, ha dichiarato:

«È ragionevole assumere (pur in assenza, per la maggior parte di questi prodotti, di studi di intervento controllati) che un uso protratto nel tempo di integratori alimentari consentirà di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari nei soggetti che li assumono».

I fitosteroli o steroli vegetali

«I fitosteroli – continua Andrea Poli – o steroli vegetali competono con i meccanismi intestinali di assorbimento del colesterolo. Determinano una riduzione del 9/10% del colesterolo LDL che, se protratta nel tempo, indurrà un calo di analoga ampiezza della probabilità di incorrere in un evento cardiovascolare maggiore (infarto miocardico fatale o non fatale)».

La berberina

La berberina è un alcaloide contenuto in alcuni vegetali della famiglia delle Berberidaceae.

«La berberina – puntualizza Poli – è caratterizzata da una significativa capacità di ridurre il colesterolo LDL e l’assorbimento intestinale di glucosio».

Il beta-glucano

I beta-glucani sono polisaccaridi costituiti da molecole di glucosio legate linearmente mediante legami glicosidici.

«Il beta-glucano, fibra insolubile presente in piccole quantità nei cereali e in alcuni funghi, e in quantità maggiori nell’orzo e nell’avena, ha dimostrato la capacità di ridurre il colesterolo LDL e influenzare favorevolmente la glicemia» spiega Andrea Poli.

Il riso rosso fermentato

Gli integratori a base di riso rosso fermentato contengono una molecola ad attività inibitoria sulla sintesi epatica del colesterolo.

Uno studio clinico randomizzato condotto in Cina su una popolazione di circa 5.000 soggetti, di cui circa 1.400 di età adulta o avanzata (da 65 a 75 anni all’arruolamento), con un pregresso evento coronarico come l’infarto, ha documentato la capacità del prodotto di ridurre in maniera statisticamente significativa e clinicamente rilevante gli eventi coronarici fatali e non fatali, gli ictus cerebrali e la mortalità per qualunque causa (-31%, -44% e -32%).

Questi integratori sono ormai molto popolari sul mercato italiano.

Gli omega-3

«Un discorso a parte – conclude Andrea Poli – meritano gli integratori a base di grassi polinsaturi della famiglia degli omega-3. Questi svolgono azioni varie ed integrate, essenziali sia per il normale sviluppo di organi e tessuti (specie la retina, il cervello, il cuore) sia per una loro corretta funzionalità. Hanno anche effetti nella prevenzione cardiovascolare e di alcune condizioni patologiche molto diffuse».

http://www.notiziariochimicofarmaceutico.it/2017/02/10/integratori-alimentari-nella-prevenzione-delle-malattie-cardiovascolari/

Concluso con grande soddisfazione il corso Farmintegra sugli integratori in farmacia

La comunicazione al cliente chiave del successo e valore distintivo per la farmacia. Numerose adesioni dei farmacisti al progetto formativo realizzato da Federfarma e Integratori Italia – AIIPA

Si è concluso a dicembre 2016, dopo due anni, il  corso ECM on-line FARMINTEGRA per farmacisti titolari di farmacia e loro collaboratori, nato dalla collaborazione INTEGRATORI ITALIA/FEDERFARMA. Al progetto hanno partecipato quasi 4.000 professionisti della farmacia, un numero che conferma il bisogno di formazione da parte del farmacista che INTEGRATORI ITALIA e FEDERFARMA  hanno saputo intercettare. Il corso è stato offerto gratuitamente a tutti i titolari di farmacia aderenti a Federfarma e ai loro collaboratori, FarmIntegra è nato dalla collaborazione tra le due associazioni che, per la prima volta insieme in un’iniziativa di questo tipo, hanno messo a disposizione esperti, conoscenze e competenze, consapevoli della crescente esigenza di informazioni qualificate da parte di consumatori sempre più evoluti, consapevoli anche del ruolo strategico di consulente per il benessere personale rivestito oggi dal Farmacista in Farmacia, principale fonte di consiglio nella scelta degli integratori alimentari e dei prodotti per il benessere.

Annarosa Racca, presidente di Federfarma osserva: “Sono molto soddisfatta della risposta dei colleghi che hanno aderito all’iniziativa numerosi e con entusiasmo. La farmacia in questi anni ha sviluppato una grande attenzione nei confronti della nuova domanda di salute della popolazione. Ha ampliato la gamma dei prodotti e dei servizi offerti, è impegnata quotidianamente sul fronte della prevenzione e del consiglio per la salute. Il paziente che cerca di mantenere e migliorare il proprio benessere psico-fisico trova quindi nella farmacia un punto di riferimento importante. E’ fondamentale che il farmacista e i suoi collaboratori siano adeguatamente preparati a dare un consiglio qualificato, orientando il cliente sul prodotto più indicato e sappiano fornire tutte le indicazioni  sulle interazioni tra integratori e farmaci. Il corso FAD è stata la prima e proficua iniziativa di collaborazione con  INTEGRATORI ITALIA: puntiamo a consolidare il rapporto con ulteriori attività congiunte nell’ottica di valorizzare il ruolo della farmacia nella corretta informazione al consumatore“ conclude Racca.

Alessandro Colombo, Presidente di INTEGRATORI ITALIA, così commenta la conclusione dei lavori:  “Il successo di questa innovativa iniziativa congiunta Federfarma/Integratori Italia-AIIPA conferma due importanti aspetti: da un lato il crescente interesse da parte dei consumatori, e quindi della Farmacia e dei Farmacisti nei confronti del tema “benessere” e di conseguenza verso questa  classe di prodotti  (che infatti da diversi  anni ha dimostrato una costante crescita raggiungendo una dimensione di giro d’affari tra le più importanti nell’area dei prodotti a libera vendita) ; dall’altro , l’importanza  di un continuo aggiornamento scientifico e di corretta gestione sul punto vendita del variegato mondo degli Integratori Alimentari da parte di chi non solo distribuisce questa tipologia di prodotti, ma – come il Farmacista – vuole sempre affiancare un consiglio qualificato al loro uso”. Per questo motivo che Integratori Italia ha proposto a Federfarma questo percorso multidisciplinare per i propri associati, e siamo molto soddisfatti del risultato di questa prima attività di partnership”.

I contenuti del progetto sono stati sviluppati in collaborazione con la prof.ssa Paola Minghetti, del Dipartimento Scienze Farmaceutiche Università di Milano, il prof. Michele Carruba, Dipartimento di Biotecnologie Mediche della stesa Università, e IMS Health (oggi QuintilesIMS), curatori del primo modulo formativo – il mercato in farmacia e negli altri canali, la nuova legislazione italiana e europea, le principali classi di integratori e i benefici dimostrati. Un team di esperti della Società di Consulenza Shackleton Consulting ha invece curato gli aspetti dedicati alle tecniche di comunicazione e gestione efficace degli integratori in farmacia.

“Un ulteriore passo avanti – conclude Colombo – nella comprensione dell’universo degli integratori alimentari, per supportare il counselling del Farmacista e aiutare il Consumatore nel fare scelte sempre più consapevoli e informate per il proprio benessere”.

https://www.federfarma.it/Edicola/Comunicati-stampa/30-01-2017-12-57-05.aspx

Federfama, concluso corso Farmintegra su integratori in Farmacia

Il corso FAD è stata la prima e proficua iniziativa di collaborazione con INTEGRATORI ITALIA: puntiamo a consolidare il rapporto con ulteriori attività congiunte nell’ottica di valorizzare il ruolo della farmacia nella corretta informazione al consumatore“ conclude Racca – Alessandro Colombo, Presidente di INTEGRATORI ITALIA, così commenta la conclusione dei lavori: “Il successo di questa innovativa iniziativa congiunta Federfarma/Integratori Italia-AIIPA conferma due importanti aspetti: da un lato il crescente interesse da parte dei consumatori, e quindi della Farmacia e dei Farmacisti nei confronti del tema “benessere” e di conseguenza verso questa classe di prodotti  (che infatti da diversi  anni ha dimostrato una costante crescita raggiungendo una dimensione di giro d’affari tra le più importanti nell’area dei prodotti a libera vendita). Dall’altro, l’importanza  di un continuo aggiornamento scientifico e di corretta gestione sul punto vendita del variegato mondo degli Integratori Alimentari da parte di chi non solo distribuisce questa tipologia di prodotti, ma – come il Farmacista – vuole sempre affiancare un consiglio qualificato al loro uso”. Per questo motivo che INTEGRATORI ITALIA ha proposto a Federfarma questo percorso multidisciplinare per i propri associati, e siamo molto soddisfatti del risultato di questa prima attività di partnership”. I contenuti del progetto sono stati sviluppati in collaborazione con la prof.ssa Paola Minghetti, del Dipartimento Scienze Farmaceutiche Università di Milano, il prof. Michele Carruba, Dipartimento di Biotecnologie Mediche della stesa Università, e IMS Health (oggi QuintilesIMS), curatori del primo modulo formativo – il mercato in Page 2 farmacia e negli altri canali, la nuova legislazione italiana e europea, le principali classi di integratori e i benefici dimostrati. Un team di esperti della Società di Consulenza Shackleton Consulting ha invece curato gli aspetti dedicati alle tecniche di comunicazione e gestione efficace degli integratori in farmacia. “Un ulteriore passo avanti – conclude Colombo – nella comprensione dell’universo degli integratori alimentari, per supportare il counselling del Farmacista e aiutare il Consumatore nel fare scelte sempre più consapevoli e informate per il proprio benessere”.

http://primapaginanews.it/dettaglio_news_hr.asp?ctg=10&id=369069

Gli integratori di vitamina D servono davvero per prevenire fratture e malattie?

Uno studio mette in dubbio l’efficacia dei supplementi per la prevenzione di problemi muscoloscheletrici. Gli integratori possono servire solo a chi è ad alto rischio di deficit perché ha gravi sindromi da malassorbimento o si espone pochissimo alla luce solare

Non è una semplice vitamina ma, come si è scoperto in questi ultimi anni, una sorta di ormone che modula l’attività del sistema immunitario e non solo: la vitamina D è diventata perciò protagonista di studi in cui si è accertata una correlazione fra bassi livelli nel sangue e innumerevoli patologie, da quelle cardiovascolari alle metaboliche, da malattie neurologiche come la sclerosi multipla a problemi respiratori come l’asma. Non c’è quasi condizione in cui non si sia osservato un calo della vitamina D e da qui a consigliare l’integrazione quasi a tutti il passo è stato breve; oggi però uno studio pubblicato sul British Medical Journal “smonta” la raccomandazione spiegando che non ci sono sufficienti dati per ipotizzare benefici consistenti dai supplementi di vitamina D come prevenzione di fratture o problemi cardiovascolari o potenziamento del sistema immunitario.

Meglio la vitamina D «naturale»

I ricercatori sottolineano come oggi in alcuni Paesi il 30-50 per cento della popolazione anziana assuma regolarmente integratori di vitamina D, anche sulla scia di raccomandazioni come quelle dell’agenzia governativa Public Health England che consiglia di introdurne almeno 10 microgrammi al giorno per proteggere muscoli e ossa. Tuttavia, analizzando la mole di sperimentazioni sull’argomento, la certezza di un effetto preventivo sembra non esserci: «Sono state pubblicate oltre 50 metanalisi sull’integrazione di vitamina D e gli effetti su cadute e fratture, alcune riferiscono piccoli vantaggi, altre nessuno. E se si considerano tutte le sperimentazioni randomizzate e controllate sul tema (ovvero gli studi condotti secondo i criteri più rigorosi, ndr) gli effetti sulla densità ossea, le cadute e le fratture sono nulli – scrivono gli autori –. L’associazione della vitamina D al calcio sembra positiva in casi specifici, come donne anziane in strutture residenziali con grosse carenze vitaminiche; nella maggior parte delle tante patologie non muscoloscheletriche in cui si è verificato un deficit di vitamina D, i dati raccolti a oggi non consentono di trarre conclusioni certe sui possibili benefici dei supplementi». I dati positivi, secondo i ricercatori, arrivano da studi di osservazione meno “forti” per arrivare a un verdetto sicuro e anche le sperimentazioni in corso non sembrano poter cambiare le carte in tavola. Morale, gli integratori possono servire solo a chi è ad alto rischio di deficit perché per esempio ha gravi sindromi da malassorbimento o si espone pochissimo alla luce solare; anche in questi casi peraltro non bisogna mancare di intervenire soprattutto con le modifiche di dieta e stile di vita.

Quando serve allora l’integrazione?

La posizione dei ricercatori inglesi è chiara, i supplementi servono solo quando c’è una carenza “conclamata”. Il punto è che tanti europei, complice il cambiamento dello stile di vita, sarebbero a rischio deficit stando a numerosi studi epidemiologici: alcune stime si spingono a ipotizzare un 70 per cento della popolazione con bassi livelli di vitamina D, dati più certi dovrebbero arrivare a breve dal progetto europeo ODIN ma secondo molti non c’è di che essere ottimisti. «Gli scarsi livelli di vitamina D dipendono soprattutto da insufficienti meccanismi di sintesi da parte dell’organismo e possono avere conseguenze importanti sulla probabilità di rachitismo e osteoporosi – osserva Franca Marangoni di Nutrition Foundation of Italy, fra gli autori della prima Revisione scientifica sull’integrazione alimentare sulla base delle evidenze scientifiche condotta in Italia, pubblicata a giugno scorso da Integratori Italia – AIIPA –. Molte ricerche indicano che l’apporto di vitamina D, le cui fonti alimentari sono piuttosto limitate, è inadeguato specie nelle zone geografiche e nei periodi dell’anno meno soleggiati. L’adozione di uno stile alimentare vario ed equilibrato, soprattutto in persone fisicamente attive, è sufficiente a garantire alla popolazione generale sana tutti i nutrienti necessari; tuttavia sempre più dati indicano che occorre fare attenzione alla copertura delle necessità nutrizionali anche nei Paesi industrializzati, perché le necessità non sono uguali per tutti e quando il fabbisogno aumenta o lo stile di vita e la dieta non sono adeguati l’integrazione è una strada sicura e utile da percorrere».

Attenzione specifica alle donne

Il problema maggiore è la scarsità di vitamina D negli alimenti che si rivela «pericolosa» soprattutto nel sesso femminile, come sottolinea anche Vincenzo De Leo, ginecologo dell’università di Siena: «Pochi cibi sono una fonte adeguata di vitamina D, come il pesce azzurro, il tuorlo d’uovo, le noccioline e alcuni funghi. Questa vitamina però, giocando un ruolo chiave nella regolazione del metabolismo del calcio e del fosforo, ha un ruolo fondamentale nel metabolismo osseo ed è essenziale perciò che le ragazzine non sviluppino deficit: vanno valutate le variazioni stagionali di esposizione al sole, per cui ogni Paese dovrebbe considerare la situazione locale ed eventualmente promuovere una supplementazione per le adolescenti durante l’inverno. L’integrazione è utile poi in pre-menopausa, per contrastare il rischio di sviluppare osteoporosi e quindi di fratture, e ancora di più durante la post-menopausa quando la fragilità ossea aumenta». In alcune situazioni, in altri termini, l’integrazione può e deve essere presa in considerazione e lo scetticismo a tutto campo può essere perfino pericoloso, come ha sottolineato David Richardson, nutrizionista dell’università di Reading: «Non valutare i livelli di vitamina D in fasi critiche come l’infanzia, l’adolescenza, l’età fertile femminile e negli anziani può avere serie conseguenze di salute pubblica nel lungo termine: abbiamo sempre maggiori prove che indicano un’alta prevalenza della carenza di vitamina D in molti Paesi».

http://www.corriere.it/salute/16_novembre_25/gli-integratori-vitamina-d-servono-davvero-prevenire-fratture-malattie-4c187dee-b2ee-11e6-9af6-b0162a8cf2f3.shtml

Berberina, un alleato per mantenere livelli normali di glicemia e colesterolo

Il 14 novembre è la Giornata Mondiale del Diabete: si calcola che in Italia oggi siano 3 milioni le persone con diabete di tipo 2, una patologia in veloce crescita sia nei Paesi avanzati, sia nei Paesi che hanno da poco iniziato il loro sviluppo economico.

Un’alimentazione sana e l’esercizio fisico rappresentano gli alleati più efficaci nella lotta all’iperglicemia e all’ipercolesterolemia: Integratori Italia – AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari) sottolinea che un aiuto può arrivare anche dall’assunzione di integratori alimentari che contengono berberina, un alcaloide contenuto nella radice del biancospino, molto utilizzato anche dalla medicina tradizionale cinese.
La berberina è caratterizzata infatti da una significativa capacità di ridurre il colesterolo e di migliorare il profilo glicemico.

A questo proposito il dr. Andrea Poli, Presidente di Nutrition Foundation of Italy, precisa: “Questa sostanza, agendo su una proteina denominata PCSK9, è in grado di aumentare la presenza dei recettori per il cosiddetto “colesterolo cattivo” (LDL) sulla superficie delle cellule del fegato, con una conseguente riduzione dei livelli delle LDL stesse nel sangue. La berberina agisce anche sui livelli del glucosio nel sangue (la glicemia), per la sua capacità di ridurre l’assorbimento intestinale di glucosio e di facilitarne la captazione a livello muscolare ed epatico” .

http://www.lenews.info/2016/11/22/berberina-un-alleato-mantenere-livelli-normali-glicemia-colesterolo/

Integratori: il futuro fra prevenzione e comunicazione

Dopo la pubblicazione della Review scientifica sull’integrazione alimentare “Stato dell’arte alla luce delle evidenze scientifiche”, abbiamo chiesto ad Alessandro Colombo, presidente di Integratori Italia- Aiipa (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari) di fare il punto sui prossimi passi della ricerca.

La review ha fatto luce su molti aspetti. Quali ancora quelli su cui lavorerete?
Lavoreremo per promuovere le evidenze, che sono numerose, del ruolo degli integratori nella prevenzione delle malattie croniche legate all’invecchiamento della popolazione e i costi relativi: alcuni – dicono i dati di alcune simulazioni fatte in Europa – possono giocare un ruolo importante nel ridurre l’incidenza di queste patologie con un pesante impatto sociale. L’altro fronte è quello della comunicazione, in particolare per quanto riguarda le sostanze e i preparati vegetali (herbal) e i probiotici che, per motivi diversi, oggi ancora non possono vantare “claim”. In Italia godono di un atteggiamento proattivo da parte del Ministero: alcune indicazioni generiche, rispetto ai benefici, possono essere riportate sulle confezioni, ma a livello europeo, su questo tema è tutto bloccato.

Partendo dalle evidenze, quando l’operatore della salute può inserire gli integratori nella pratica?
Sono due le aree principali: una è quella della prevenzione a fronte di determinate situazioni che si teme potrebbero verificarsi. Ci sono infatti condizioni che beneficiano dell’assunzione di alimenti come gli integratori, che contengono sostanze con effetto funzionale in forma concentrata (per esempio sali minerali che, insieme a liquidi, aiutano a contrastare la spossatezza dovuta a disidratazione nelle stagioni più calde). L’altra area è quella del trattamento di stati sub clinici. Per esempio fitosteroli e riso rosso fermentato possono far rientrare livelli di colesterolo al limite, a valori fisiologici di sicurezza (quando le statine non sono ancora indicate).

Per quali sostanze c’è una maggiore evidenza di rischio di assunzione?
Bisogna premettere che in Europa c’è un buon livello di controllo. C’è un processo di verifica molto rigoroso. In Italia inoltre il sito di produzione deve essere preventivamente autorizzato e la composizione quali-quantitativa (l’etichetta) e, così come gli eventuali claim salutistici devono essere notificati al Ministero della Salute, che fa una verifica di congruità del prodotto rispetto alle attuali normative. Per quanto riguarda la sicurezza d’uso: non danno problemi se assunti secondo la posologia prevista. Ci possono essere delle interazioni di alcune sostanze (per esempio i principi attivi di alcune piante contenute negli integratori) soprattutto con alcuni farmaci per cui, in questi casi, è bene che l’utilizzatore ne parli prima con il proprio medico o farmacista.

http://www.nutrizione33.it/cont/attualita/articoli/29836/integratori-futuro-prevenzione-comunicazione.aspx#.WBM_atWLSUl

Integratori & Benessere su Facebook: Integratori Italia inaugura un nuovo canale di comunicazione.

Integratori & Benessere, il sito realizzato da Integratori Italia per parlare ai cittadini di integrazione alimentare, alimentazione e sani stili di vita, arriva anche su Facebook.

Lo spazio è stato realizzato per favorire il dialogo con i consumatori e contribuire alla diffusione di una cultura corretta dell’integrazione alimentare con contributi validati scientificamente, attualità, ricerche scientifiche, le opinioni e i consigli dei maggiori esperti in campo della nutrizione.

«Siamo in prima linea per comunicare il mondo degli integratori alimentari e del loro ruolo nei moderni stili di vita al fianco di operatori, farmacisti e comunità scientifica» ha commentato Alessandro Colombo, presidente di Integratori Italia «e rispondere sempre meglio ai crescenti bisogni informativi di un mercato evoluto e attento».

«Come evidenziato anche da una recente ricerca di GfK Eurisko sul tema» prosegue Alessandro Colombo «c’è tra i cittadini un elevato livello d’interesse ad avere informazioni sugli integratori: oltre quattro persone su dieci desiderano ricevere consigli e notizie, in particolar modo sui benefici per l’organismo, sui rischi e le controindicazioni, sul corretto utilizzo e sui diversi principi attivi».

Integratori Italia fa parte di AIIPA (l’Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari), aderente a Confindustria, e rappresenta gli interessi del settore degli integratori in Italia. L’apertura della pagina Facebook Integratori & Benessere è coerente con la mission dell’associazione di favorire scelte consapevoli dei consumatori in ambito di nutrizione e supplementazione alimentare.

http://www.inpharmamag.it/2016/10/21/integratori-benessere-su-facebook/

Nasce la pagina Facebook “Integratori & benessere”

Nasce la pagina Facebook “Integratori & Benessere” come strumento di dialogo con i consumatori e condivisione di informazioni sul mondo degli integratori alimentari.

L’iniziativa, realizzata da Integratori Italia, rappresenta un ulteriore passo avanti nel dialogo continuativo con tutti gli stakeholder, che pone sempre e comunque il consumatore e il suo benessere al centro, per favorire la conoscenza e il corretto utilizzo dell’integratore.

Non è casuale che da una recente ricerca di GfK Eurisko per Integratori Italia sul tema emerga che tra sette italiani su dieci che hanno usato un integratore alimentare, ci sia un elevato livello d’interesse a ricevere informazioni: oltre quattro persone su dieci vorrebbero avere indicazioni su benefici, rischi e controindicazioni, sul corretto utilizzo e sui diversi principi attivi. Un fronte sul quale giocano un ruolo fondamentale, oltre al medico di medicina generale (53 per cento degli intervistati), il farmacista (49 per cento) e il web, decisamente in crescita con il 40 per cento di risposte.

http://www.pharmaretail.it/eventi/nasce-la-pagina-facebook-integratori-benessere/#.WA4K4I-LSUl